Se hai scelto la convivenza e non hai in mente di sposarti, è bene che tu sappia come tutelarti di fronte alla legge.
Niente paura, le coppie che convivono sono sempre di più, ma per far valere i propri diritti occorre compiere due step imprescindibili, ed essere bene informati. Ecco che cosa dovresti fare al più presto.
La convivenza senza matrimonio purtroppo non è mai stata riconosciuta ma da qualche anno a questa parte, per fortuna c’è un modo per tutelare la coppia. Scopri come diventare conviventi a tutti gli effetti di legge.
Convivenza, come tutelare la coppia che decide di non sposarsi
Sono sempre di più le coppie che decidono di convivere, condividendo casa e spese, e costruendo magari anche famiglia con figli, senza però convolare a nozze. Il matrimonio tuttavia, al di là del sacramento religioso, è un’istituzione a tutti gli effetti di legge, ed è un contratto. Con il vincolo matrimoniale infatti i coniugi possono scegliere se condividere il proprio patrimonio, oppure sposarsi in regime di separazione dei beni, e hanno tutta una serie di diritti, ma se invece si convive e basta, e non ci si sposa?
Una coppia non sposata, secondo la legge italiana, può essere tutelata giuridicamente solo se entrambi soggetti sono maggiorenni, e se i due partner vivono nella medesima dimora. A quanto pare dunque ci si può in qualche maniera tutelare come le coppie coniugate anche se si decide per la convivenza, anziché per il matrimonio, e il modo per farlo è come prima cosa recarsi presso il proprio di comune di residenza, e dichiarare la convivenza, specificando qual è l’indirizzo dove i partner convivono. Dopo aver fatto questo passo è di fondamentale importanza procedere con il secondo step, ovvero sottoscrivere un contratto di convivenza. In questo modo infatti i due partner non sposati possono godere di tutti seguenti diritti:
- Possibilità di designare il compagno come legittimo rappresentante in caso di malattia o morte.
- Possibilità di continuare a vivere nella casa di cui era proprietario il deceduto, per due anni, o se ci sono figli, per 3 anni.
- Succedere al partner deceduto in caso di contratto di locazione.
- In caso di decesso il partner ha diritto al risarcimento del danno.
- Possibilità di partecipare alla gestione e agli utili dell’impresa familiare.
- I figli della coppia che ha sottoscritto un contratto di convivenza in questo caso sono tutelati come quelli nati da un matrimonio.
- Possibilità di ricevere un assegno di mantenimento nel caso in cui la convivenza finisca e non vi siano i presupposti per auto mantenersi.