Coronavirus, geologo Tozzi: “La natura si è ripresa tutto, l’aria è più pulita. La lezione sarebbe riconvertire”

Solo oggi, con il fermo totale delle attività per l’emergenza coronavirus, ci rendiamo conto che qualcosa è cambiato nell’ambiente che ci circonda. Con il blocco delle industrie, l’aria è più pulita. Secondo i dati, la riduzione del monossido di azoto va dal 24 al 47%.

“Il Covid-19 sta modificando non solo la vita delle persone ma l’intero assetto ambientale. – afferma Mario Tozzi, geologi e divulgatore scientifico. Si vede nelle città, attraverso i parchi, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Mentre il distanziamento sociale ha reso noi sapiens sempre più isolati, gli animali riconquistano i loro spazi. Le strade e le piazze si riempiono delle specie più varie. La fauna selvatica si riprende ciò che noi le avevamo sottratto. Un fenomeno che si sta verificando con maggior frequenza è la “pulizia” di fiumi e canali, prima fortemente inquinati. Nella Pianura Padana, la regione più inquinata d’Europa, dopo un mese di stop l’aria è pulita, non ci sono più ossidi d’azoto. Ormai non si tratta più di supposizioni ma di dati empirici. In Cina, dove il lockdown è avvenuto prima, le attività sono cessate e le nuvole di biossido d’azoto sono svanite. Purtroppo però oggi, con la ripresa delle attività, stanno comparendo di nuovo. La lezione da imparare da questa pandemia sarebbe stata “riconvertire”, muoversi adesso per cambiare le nostre attività in maniera ecologicamente sostenibile. – conclude il geologo Mario Tozzi.

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