Secondo le ultime indiscrezioni, prossimamente arriveranno le nuove regole sui tamponi, sulle quarantene e sui certificati medici.
Tutti hanno ancora in mente la terribile pandemia che ha bloccato il mondo tra il 2020 e il 2023, in particolar modo durante i primi due anni. Il temibile Covid-19 iniziò infatti a diffondersi già a fine 2019 in Cina, ma l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) annunciò ufficialmente la pandemia il 30 gennaio 2020. Questo virus, appartenente alla famiglia dei Coronavirus, dovrebbe aver contagiato quasi 800 milioni di persone in tutto il mondo. E non solo: i morti accertati sono circa 7 milioni.
In realtà, potrebbero essere molti di più, poiché è difficile conteggiare le vittime durante una pandemia inarrestabile. Oggi, il Covid non fa più paura come nel 2020-2021, ciononostante la sua diffusione potrebbe creare nuove varianti.
Ultimamente, il Covid-19 è tornato a diffondersi su tutto il territorio italiano: il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) hanno affermato che la situazione è preoccupante. In modo particolare, la preoccupazione nasce soprattutto perché la campagna vaccinale sta procedendo con estrema lentezza. La maggior parte degli italiani più fragili ha infatti deciso di non vaccinarsi. Secondo gli esperti, l’abolizione delle misure di contenimento e la cancellazione delle restrizioni hanno contribuito al disinteressamento collettivo verso il temibile Coronavirus.
Quali sono allora le regole attuali sul Covid? Nel mondo del lavoro, ad esempio, i contagiati possono comunque andare a lavorare; durante la pandemia invece non era possibile. Tutto dipende ovviamente dai sintomi: coloro che avvertono delle sensazioni di malessere non dovrebbero recarsi sul posto di lavoro. Va inoltre ricordato che la positività non è più sufficiente a chiedere dei giorni di malattia, infatti occorre il certificato medico che attesti l’impossibilità di lavorare. In questo caso, il lavoratore avrà comunque l’indennità di malattia dall’INPS. In altre parole, oggi è possibile andare a lavorare pur essendo positivi al Covid, e non è necessario rivolgersi al medico per richiedere il certificato di malattia.
I lavoratori contagiati dovrebbero quindi indossare una mascherina durante le ore di lavoro, anche se non c’è l’obbligo. Tuttavia, in caso di positività si potrebbe chiedere al datore di lavoro lo smart-working, cioè il lavoro da casa. Cosa succede se il lavoratore entra in contatto con un contagiato? Attualmente, non ci sono più divieti, pertanto si può andare a lavorare con estrema libertà. I medici consigliano però di effettuare un tampone di controllo dopo il quinto giorno dal contatto. In conclusione, non essendoci restrizioni e quarantene, tutti sono liberi di recarsi sul posto di lavoro anche con il Covid. Il certificato medico, invece, serve esclusivamente per assentarsi dal lavoro in caso di malattia.