Covid%2C+la+curva+dei+contagi+%26%238220%3Ballarma%26%238221%3B+la+politica+e+il+Cts%3A+potrebbero+chiudere+negozi+e+palestre.+Non+%C3%A8+da+escludere+anche+il+divieto+di+mobilit%C3%A0+tra+Regioni
ascolicityrumorsit
/cronaca/covid-la-curva-dei-contagi-i.html/amp/

Covid, la curva dei contagi “allarma” la politica e il Cts: potrebbero chiudere negozi e palestre. Non è da escludere anche il divieto di mobilità tra Regioni

Ospedali di nuovo pieni. Lazio e Campania le Regioni più in affanno e intanto la curva dei contagi allarma il Comitato Tecnico Scientifico e la politica.

“Dobbiamo essere pronti a ogni intervento. La priorità assoluta per il Governo e per le Regioni è difendere lavoro e scuola”. Così il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia”. Zone rosse e chiusure mirate per evitare un nuovo lockdown, ma senza escludere nulla. Se la curva continuerà a crescere, e il dato già allarma, saranno possibili interventi più restrittivi come il divieto di spostamento tra Regioni e la chiusura di palestre e negozi.

E’ a questo che stanno lavorando i ministri degli Affari Regionali Francesco Boccia e quello della Salute Roberto Speranza, valutando con Regioni e Comuni tutte le misure che potrebbero essere estese, a livello nazionale, con l’inserimento nel Dpcm che il Presidente del Consiglio firmerà mercoledì 15 ottobre.

 

Il dato che viene tenuto sotto controllo, insieme a quello dei nuovi positivi, è quello delle terapie intensive e dei ricoveri: se al momento il sistema sanitario regge bisogna fare in modo che questo stato di efficienza duri anche nei prossimi mesi. “Non ci aspettavamo i dati di giovedi. Quasi mille in più rispetto al giorno precedente a fronte di 5mila tamponi in più sono tanti”, queste le parole di  Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’istituto Spallanzani, componente del comitato tecnico scientifico. Il virus circola, lo fa velocemente e il dato al momento è solo parziale. Il numero elevato e in ripresa dei contagi, sottolinea sempre il Dott. Ippolito, è dovuto a più fattori e non è solo il frutto di un maggior ricorso ai tamponi ma soprattutto degli spostamenti estivi, delle misure meno rigorose che si sono avute nelle vacanze, e di una maggiore mobilità in generale della popolazione. Per l’impatto della scuola, invece, bisognerà aspettare ancora un paio di settimane per avere un quadro più nitido.