Gli ultimi aggiornamenti sulla crisi Beko: lo stabilimento di Comunanza non chiude ma i tagli al personale nelle Marche saranno importanti.
Arrivano gli ultimi aggiornamenti sulla crisi di Beko, la multinazionale turca degli elettrodomestici che appena un anno fa aveva rilevato gli stabilimenti della Whirpool, in Italia e in Europa, per poi annunciare a distanza di pochi mesi chiusure di stabilimenti e tagli al personale. Tagli pesanti.
Il piano industriale presentato dalla multinazionale lo scorso novembre prevedeva la chiusura di due stabilimenti, a Comunanza e Siena, e il taglio complessivo di quasi 2mila lavoratori in Italia. Condizioni che i sindacati hanno respinto con forza ritenendole inaccettabili.
Dopo gli incontri tra le parti sociali, che si sono svolti nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma e con le pressioni anche degli amministratori locali, Beko aveva fatto un parziale dietrofront, mostrando disponibilitĂ a non chiudere lo stabilimento di Comunanza e a ridurre i tagli di personale, ma comunque mantenendoli.
I sindacati sono rimasti insoddisfatti dalle nuove proposte dell’azienda perché avrebbero comunque conseguenze pesanti sulla forza lavoro. Se la mancata chiusura dello stabilimento di Comunanza, almeno a breve termine, è una buona notizia, tuttavia Beko non sembra intenzionata ad investire nella struttura. Dunque, i sindacati temono che in realtà la chiusura dello stabilimento ascolano sia solo rimandata. Comunque, tagli del personale ci saranno, anche a Comunanza. L’ultimo incontro tra le parti che si è tenuto al Ministero lo scorso 24 febbraio, è stato definito “interlocutorio” dai sindacati.
Infatti, se Beko ha mostrato segni di apertura con la volontĂ di non chiudere lo stabilimento di Comunanza, dove si producono lavatrici, i tagli al personale ci saranno comunque. Si parla di 80-100 esuberi su una forza lavoro di 320 dipendenti. Quasi un terzo di tutti i lavoratori. Tagli di personale che saranno la conseguenza di tagli alla produzione. Nonostante Beko abbia promesso un investimento di 15 milioni di euro nello stabilimento.
Nei piani dell’azienda, a Comunanza si produrrà meno ma con maggiore specializzazione. La multinazionale, infatti, vuole destinare lo stabilimento alla realizzazione di lavatrici e lavasciuga ad incasso di fascia alta.
La situazione, invece, rimane critica per i lavoratori di Fabriano, in provincia di Ancona. Qui, Beko ha confermato i 68 esuberi tra gli operai dello stabilimento della frazione di Melano. Mentre nella sede impiegatizia di Fabriano, i tagli potrebbero riguardare tra i 220 e i 320 posti di lavoro.