“Non recatevi in ospedale per esami diagnostici, per andare a trovare pazienti ricoverati, nascituri, ma soltanto se è una vera e propria emergenza”.
E’ l’appello del direttore sanitario dell’Area Vasta 5 Diana Sansoni.
Gli ospedali di Ascoli Piceno e San Benedetto stanno reagendo bene ma, anche alla luce del primo caso di positività al Coronavirus registrato nel Piceno, l’Area Vasta 5 intende tenera alta la guardia e raccomanda ai cittadini “senso di responsabilità”.
E’ stato il pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni di Ascoli ad accogliere il 64enne ascolano che, rientrato da una settimana bianca in Lombardia (non più in là di 14 giorni fa), ha avvertito febbre; su consiglio del medico curante il 9 marzo si è recato nel nosocomio ascolano, accedendo responsabilmente attraverso il percorso dedicato ai pazienti con questo tipo di patologia e chiaramente indicato all’arrivo da apposita cartellonistica.
“Il caso è stato trattato con estrema professionalità dal personale sanitario ed è per questo che siamo riusciti a tenere aperto il reparto di emergenza, senza dover mettere nessun operatore in quarantena” spiega Sansoni.
Il 64enne è stato quindi indirizzato presso la propria abitazione in isolamento ed è stato poi preso in carico dai sanitari del dipartimento di prevenzione che lo monitorano costantemente.
Le sue condizioni nel pomeriggio di oggi non erano particolarmente gravi, come apparso stamani. Dunque non è previsto nell’immediatezza il ventilato ricovero all’ospedale di Fermo.
All’ospedale di Ascoli attualmente sono ricoverati due detenuti giunti lunedì notte dal carcere di Modena in quello di Marino del Tronto. Sono entrambi negativi al Coronavirus, ma sono stati intubati per le conseguenze di un’overdose di metadone assunto durante la rivolta nel carcere di Modena.