C’è anche la Regione Marche, tra le circa 80, parti civili ammesse al processo alla “banda dello spray” per la strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in cui morirono sei persone, che furono schiacciate dalla calca, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. Escluse, invece, la Magic srl, società di gestione del locale, i proprietari e il Comune di Corinaldo.
Lo ha deciso il gup Paola Moscaroli, durante un’udienza con la procedura da remoto, almeno per gli avvocati di parte civile e per gli imputati, che per le restrizioni anticontagio erano collegati dai loro studi, i primi, e dal carcere i secondi.
In aula, nel tribunale ad Ancona, c’erano il giudice, il cancelliere, i due pm Paolo Gubinelli e Valentina Bavai e gli avvocati difensori: tutti con le mascherine.
L’udienza è stata aggiornata al mese di giugno (11) quando, su loro richiesta, verranno ascoltati i sei ragazzi della Bassa Modenese accusati della strage.
Per loro la Procura aveva chiesto il giudizio immediato, formalizzati anche gli abbreviati.