Il punto sull’economia: in arrivo il decreto per famiglie e imprese. Resta ancora in dubbio la scadenza del 16 marzo per IVA e ritenute
Ancora al vaglio dei lavori il decreto economico a tutela di famiglie e imprese che dovrebbe approdare domani in Consiglio dei Ministri (ma potrebbe anche slittare).
Un arresto della macchina fiscale necessario per contenere l’impatto dell’emergenza Covid-19 sul tessuto economico e produttivo del paese.
Diversi i punti in esame.
TASSE: la sospensione del pagamento delle tasse al momento pare riguarderà solo autonomi e piccole imprese in difficoltà, resterebbero invece invariate per le imprese solide al fine di non sottrarre liquidità allo Stato.
MUTUI: per le rate dei mutui l’ipotesi è la sospensione delle rate per tutti, fino a fine anno. Questo non vuol dire che le rate verrebbero cancellate ma solo un allungamento della scadenza.
MALATTIA: i periodi di quarantena con sorveglianza attiva o di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva saranno equiparati alla malattia, ma il decreto pone a carico dello Stato e non dell’INPS e datori di lavoro, i costi per lavoratori privati in malattia.
AGENZIA delle ENTRATE: si fermano accertamenti e pignoramenti.
CASSA INTEGRAZIONE: verrà estesa a tutte le aziende, comprese quelle da 5 a 15 dipendenti che oggi non rientrano nell’ammortizzatore sociale.
IVA e ritenute: preoccupa per ora la scadenza di lunedì 16 marzo, nessuna comunicazione ancora sul versamento dovuto da professionisti e imprese, basterebbe a chiarire il dato una dichiarazione del Mef, ma ad oggi ancora nulla.
AUTONOMI: per le partite iva, con o senza dipendenti, sarà sospesa la rata di maggio dei contributi previdenziali.
Si attende ora il decreto.