Anche nelle Marche, come in Veneto, sta prendendo forma l’ipotesi di accogliere i bambini nelle fattorie didattiche, dando così ai genitori l’opportunita di tornare a lavoro e lasciare i figli in sicurezza.
Nelle campagne marchigiane ci sono circa 50 fattorie didattiche oltre a una dozzina di agriasilo pronti ad accogliere i bambini in sicurezza dopo la ripresa del lavoro di mamme e papà. Natura e grandi spazi all’aria aperta per consentire ai genitori di tornare al lavoro e ai bambini di vivere in tutta sicurezza esperienze formative dedicate all’educazione ambientale e alimentare attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni, la possibilità di produrre in modo sostenibile e l’occasione di esperienze dirette come seminare, raccogliere frutti, conoscere piante e animali delle fattorie.
La proposta di Coldiretti è già sul tavolo di Governo e Regioni con una lettera indirizzata ai Ministri dell’Istruzione, Lucia Azzolina, delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e Pari Opportunità e Famiglia Elena Bonetti ed agli Assessori regionali competenti, in occasione della dell’avvio della Fase 2 dell’emergenza Coronavirus con il ritorno di 4,4 milioni di italiani al lavoro con i figli a casa per la chiusura della scuole. Proprio le Marche sono pioniere nel settore dell’agricoltura sociale avendo attuato una legge che ha poi fornito spunti alla successiva normativa nazionale.
“Le fattorie didattiche sono il luogo ideale in cui accogliere piccoli gruppi – spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – tenendo conto delle norme di sicurezza, distanza e igiene previste per la Fase 2 dopo la chiusura forzata delle scuole. L’educazione svolta in campagna aiuta le bambine ed i bambini ad entrare in contatto con l’ambiente, a saperlo rispettare e a capire da dove arriva il cibo che trovano nelle loro case”.