Entreranno in vigore il 4 maggio e saranno valide fino al 17 le misure per la fase due. Anticipate ieri sera, in conferenza stampa, dal Presidente del Consiglio, sono confluite nel nuovo DPCM.
Cosa potremo fare e cosa no, dalla prossima settimana, non è risultato subito chiaro. Le nuove misure sono sembrate poco nuove e la fase due sembra in realtà una seconda fase uno.
Riaprono parchi, ville e giardini salvo la possibilità dei Sindaci di mantenerli chiusi, laddove non ne possano contingentare gli ingressi.
Saranno possibili le visite ai congiunti, ovvero a familiari ma anche a conviventi fidanzati e affetti stabili. Sempre nel rispetto delle misure di distanziamento.
Gli spostamenti interregionali restano vietati salvo la possibilità di autocertificazione per comprovate ragioni di lavoro, necessità o salute. Restano vietati tutti i tipi di assembramenti in spazi pubblici o privati. Il dubbio permane sugli spostamenti da Comune a Comune, poiché il testo firmato dal Presidente del Consiglio nulla dice in merito. Se sarà possibile fare spesa o sport fuori dal proprio Comune di residenza è ancora da chiarire. Si attendono le FAQ sul sito del Governo.
Si potrà tornare a praticare sport individuale, anche lontano da casa, purché nel rispetto delle distanze stabilite: due metri per le attività più dinamiche e un metro per quelle meno dinamiche. Sempre dal 4 maggio potranno tornare ad allenarsi, in maniera individuale, anche gli atleti agonisti.
Il commercio all’ingrosso ripartirà il 4 maggio mentre per quello al dettaglio bisognerà aspettare il 18. Via libera, sempre dal 4 maggio, al settore manifatturiero ed ai cantieri. Per tutti, condizione necessaria è il rispetto dei protocolli di sicurezza.
Il 18 maggio riapriranno musei, mostre e biblioteche.
I funerali torneranno ad essere celebrati il 4 maggio ma alla sola presenza dei familiari e in numero non superiore a 15.
Bar e ristoranti potranno ricominciare solo dal 1 giugno ma avranno la possibilità di preparare cibo da asporto.
Ultimi a poter alzare la saracinesca saranno parrucchieri ed estetisti, il 1 giugno.
Tutto questo salvo nuovi picchi della curva epidemica. In tal caso Regioni e Governo prenderanno i dovuti provvedimenti di contenimento. Una volta a settimana, poi, le Regioni dovranno riferire al Governo l’indice di contagio R0 (numero di persone contagiate, in media, da un singolo infetto) per monitorare l’andamento di ciascun territorio ed intervenire tempestivamente.
Il Premier Conte ha inoltre chiarito che chi manifesti sintomi di infezioni respiratorie e febbre oltre i 37.5 gradi ha l’obbligo di restare in casa e di avvisare il proprio medico curante.
Se nella fase uno il motto era “resta a casa” nella fase due diventa “se ami l’Italia mantieni le distanze”, slogan efficaci. Forse ci si aspettava qualcosa in più, dopo gli annunci di lockdown dei giorni precedenti.