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Cronaca

Femminicidio di Ripaberarda, la scoperta inquietante sul marito di Emanuela

Le ultime notizie sul femminicidio di Emanuela Massicci a Ripaberarda: il risultato della perizia psichiatrica sul marito Massimo Malavolta.

Vanno avanti le indagini sul terribile femminicidio di Emanuela Massicci, la donna uccisa a mani nude, a forza di botte, dal marito, Massimo Malavolta, a Ripaberarda di Castignano lo scorso 20 dicembre. Un caso che per la sua brutalità sconvolse la comunità locale e tutto l’ascolano.

Femminicidio di Ripaberarda, la scoperta inquietante sul marito di Emanuela (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

La mattina del 20 dicembre 2024, Massimo Malavolta chiamò i suoi genitori per dire loro che la moglie Emanuela stava male e non respirava più. I genitori chiamarono subito i soccorsi e i sanitari e carabinieri giunti sul posto trovarono la donna morta sul letto in camera con il marito accanto.

Emanuela Massicci era tumefatta e sanguinante per le percosse subite dal marito. L’uomo si era chiuso a chiave in camera, con la moglie accanto. Solo con l’intervento dei carabinieri, i soccorritori sono riusciti a entrare ma non hanno potuto fare altro che constatare la morte della donna. In una stanza accanto dormivano i figli di 11 e 12 anni della coppia.

Femminicidio di Emanuela Massicci, i risultati della perizia psichiatrica sul marito

Il caso di Ripaberarda è stato l’ennesimo femminicidio maturato in un ambiente familiare, al culmine di una serie di abusi, violenze fisiche e psicologiche che la vittima aveva subito senza mai denunciare, forse per paura delle conseguenze. Eppure i segnali c’erano già tutti: i vicini di casa che avevano visto Emanuela Massicci con i segni delle percosse e il marito Massimo Malavolta che aveva dei precedenti per violenze, condannato per maltrattamenti nei confronti di una donna con disabilità e sottoposto ad accertamento sanitario obbligatorio (ASO) dopo aver aggredito alcuni colleghi di lavoro.

L’uomo era in cura psichiatrica e abusava di sostanze stupefacenti. Nessuno, però, si è preoccupato di verificare come si comportasse in famiglia, con la moglie e con i figli. Sebbene la moglie lo accompagnasse alle sedute di terapia e non avesse mai detto niente, questa circostanza non basta ad escludere che Malavolta potesse essere un pericolo per la donna e per i figli.

Femminicidio di Emanuela Massicci, i risultati della perizia psichiatrica sul marito (Foto Ansa) – Ascoli.cityrumors.it

Il femminicidio di Emanuela Massicci ha scosso e indignato per la violenza brutale, per le inevitabili conseguenze sui figli, di fatto rimasti orfani, e per l’inadeguatezza delle istituzioni nel prevenire un delitto che forse poteva essere prevenuto.

Sull’uomo è stata disposta la perizia psichiatrica e ora sono arrivati i risultati. I periti incaricati dal giudice dell’esame psichiatrico di Malavolta hanno accertato che l’uomo non è incapace di intendere e di volere. Dunque, era consapevole delle conseguenze delle sue azioni quando aggredì brutalmente la moglie Emanuela e può essere sottoposto a processo per il suo femminicidio.

Massimo Malavolta ha le capacità mentali per stare in giudizio e rispondere delle sue azioni. Nonostante i disturbi mentali per i quali era in cura e il consumo di sostanze stupefacenti. Questo è quanto hanno concluso gli psichiatri al termine dell’incidente probatorio.

La perizia psichiatrica su Malavolta è stata condotta dal medico legale Pietro Alessandrini e dallo psichiatra Alberto Testa, con la collaborazione della psicologa Sara Pezzuolo. I periti hanno accertato che l’uomo era nel pieno delle sue facoltà mentali al momento del femminicidio e che il consumo di sostanze stupefacenti non è stato tale da alterare il suo stato di coscienza, che è la tesi sostenuta dalla difesa.

Malavolta ha i tratti della personalitĂ  borderline, con difficoltĂ  nel gestire le emozioni, una forte impulsivitĂ  e la tendenza a reagire con rabbia. Queste caratteristiche, tuttavia, non corrispondono a una patologia psichiatrica conclamata che ne comprometta la capacitĂ  di intendere e di volere.

L’uomo era consapevole di quello che stava facendo, secondo gli psichiatri, e dunque può essere imputato in un processo. Ora, la Procura di Ascoli dovrà decidere se disporre ulteriori accertamenti oppure chiudere le indagini e chiedere il rinvio a giudizio di Massimo Malavolta. Nel frattempo, l’uomo si trova nel carcere di Marino del Tronto.