A processo due pompieri che rubavano dei tubi nella caserma di Ascoli. Il motivo del furto ha dell’incredibile. Gli ultimi aggiornamenti.
Uno di quei brutti episodi che non ci si aspetta e che lasciano con l’amaro in bocca, a maggior ragione quando i responsabili sono individui che svolgono un servizio importante per la comunità, spesso eroico.

Il brutto episodio riguarda due vigili del fuoco, sorpresi a rubare tubi innocenti custoditi nella caserma di Ascoli Piceno. Un fatto molto grave a seguito del quale i due pompieri sono stati prima indagati e ora rinviati a giudizio, per rispondere del loro operato.
Al momento del furto di tubi, i due accusati erano in servizio presso il comando provinciale dei vigili del fuoco di Ascoli Piceno. Uno di loro è residente ad Ascoli, l’altro abita nella Vallata del Tronto. Entrambi sono stati rinviati a giudizio per i reati di peculato e abuso di ufficio.
A processo i vigili del fuoco sorpresi a rubare tubi in caserma ad Ascoli
Ma per quale motivo i due pompieri hanno sottratto tubi innocenti dalla caserma dei vigili del fuoco di Ascoli? Molti se lo sono chiesto, perché sembra un furto alquanto singolare e non proprio comune. Il motivo è presto spiegato ed è abbastanza bizzarro ma non troppo. I due vigili del fuoco accusati di furto hanno preso i tubi dalla caserma in cui lavoravano per utilizzarli in casa propria, in campagna, per costruire una recinzione palizzata. Per la precisione, i tubi servivano per la casa di uno dei due pompieri che si è fatto aiutare dal collega.

I fatti, come spiega Il Corriere Adriatico, risalgono ad aprile 2022. Uno dei due pompieri aveva notato alcuni tubi innocenti accantonati nel cortile della caserma dei vigili del fuoco di Ascoli, vicino all’elisuperficie. Pensando bene di portarseli a casa, il pompiere aveva chiesto al collega di aiutarlo a tagliarli. Lo scopo era quello di realizzare una dozzina di tubi alti due metri l’uno, da utilizzare nella casa di campagna del pompiere per realizzare una recinzione.
I due vigili del fuoco sono stati scoperti quasi per caso. Gli inquirenti stavano conducendo un’altra inchiesta e mentre stavano effettuando delle intercettazioni hanno scoperto anche le chiamate tra i due pompieri che avevano sottratto i tubi e che mai avrebbero immaginato di essere intercettati.
Gli investigatori hanno ascoltato la telefonata in cui i due pompieri si mettevano d’accordo per il taglio e il trasporto dei tubi, che poi uno dei due si sarebbe portato a casa, e il caso è stato subito chiaro.
Il pompiere che si è portato i tubi a casa, nel frattempo ha raggiunto l’età pensionabile e ora è in quiescenza. Nel procedimento a suo carico, tramite il suo difensore ha chiesto il patteggiamento ad un anno e due mesi di reclusione, che gli è stato concesso dall’autorità giudiziaria.
Mentre l’altro vigile del fuoco, suo complice, è stato assolto per tenuità del fatto.