Il suo nome è Antonio Dello Russo, ma nell’ambito sportivo è una vera e propria star, anche perché tanti fuoriclasse si rivolgono a lui
Cercato e osannato. Celebrato perché lo merita, anche perché, chi conosce bene e da vicino il professor Antonio Dello Russo non è uno che ama i riflettori anzi cerca il più possibile di restare nell’ombra e di lavorare quasi nell’anonimato. Ma i campioni, soprattutto quelli del ciclismo, lo cercano perché tra di loro, il passaparola è quasi una garanzia. L’ultimo è stato Peter Sagan che con una tachicardia con battiti superiori a 200 al minuto è stato bloccato e portato subito dal super-chirurgo che l’ha visitato e messo sotto i ferri i qualche ora. Ora sta meglio anzi non vede l’ora di tornare a gareggiare.
Dopo la paura, quindi, la grande tranquillità da parte di Segan che ora è stato rimesso completamente a nuovo. Da come ha spiegato il professore e anche lo staff del campione, allo slovacco è stato praticamente impiantato un registratore sottocutaneo in questo modo si potrà monitorare e capire se ci sono delle anomalie. Un bell’attestato di stima e riconoscenza da parte di questi tanti campioni farsi operare all’ospedale di Torrette e soprattutto dal professor Antonio Dello Russo che nella struttura ricopre il ruolo di direttore della clinica di Cardiologia e Aritmologia dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche.
“Peter sta bene. Tornerà in bici tra una settimana con lo stesso programma che aveva originariamente”, ha scritto sui social un membro del suo staff che sta già preparando le prossime gare. Ma non solo il campione del mondo di ciclismo.
Oltre a lui dal professore Dello Russo è passato anche un altro grande campione del ciclismo come Mario Cipollini, grandissimo velocista, ma anche un altro campione come Elia Viviani e anche Diego Ulissi, campioni che ancora vanno in strada e su pista, come del resto Martina Fidanza, grande promessa del ciclismo. Ma non solo ciclismo anche diversi calciatori importanti si sono rivolti e si rivolgono al professore Dello Russo, ma preferiscono restare nell’anonimato (chissà poi perché ndr). Ancona e l‘ospedale Torrette, insomma, puntano a diventare un’eccellenza e la strada intrapresa da anni sembra essere quella giusta.