Importante sentenza condanna la Ast di Ascoli Piceno a risarcire i suoi lavoratori. Una vittoria per i lavoratori della sanità.
La Azienda sanitaria territoriale n. 5 di Ascoli Piceno è stata condannata a risarcire infermieri e operatori sanitari per non aver pagato quanto spettava loro per i turni notturni festivi. Si tratta di una condanna importante per la tutela dei lavoratori e di una vittoria storica per i sindacati,
Una battaglia vinta dal sindacato NurSind, che tutela infermieri e altri lavoratori della sanità, che da anni si batte per condizioni di lavoro dignitose e soprattutto compensi adeguati per i sanitari.
Il contenzioso risale ormai a cinque anni fa ed era nato a causa di una errata interpretazione delle norme del contratto di lavoro riguardo all’indennità da riconoscere al personale per lo svolgimento dei turni notturni festivi in ospedale. La Ast ha provato a pagare meno i lavoratori, i sindacati hanno fatto ricorso e alla fine lo hanno vinto.
Per lo svolgimento del lavoro durante i turni notturni festivi, il personale sanitario della Ast di Ascoli avrebbe dovuto percepire un compenso di 17,82 euro. La Ast, invece, li aveva pagati soltanto 8,91 euro, ovvero la metà di quanto sarebbe spettato ai lavoratori. Una discrepanza dovuta a una errata interpretazione delle norme contrattuali che poi è stata sanata con il rinnovo del contratto di lavoro che ha riconosciuto in pieno l’indennità dovuta.
Negli anni scorsi, tuttavia, e fino al dicembre 2022, più di 200 lavoratori sono stati privati di questa indennità e tramite il sindacato NurSind hanno fatto ricorso al Tribunale di Ascoli. Una prima condanna è arrivata ad agosto del 2023, quando la Ast di Ascoli è stata obbligata dal tribunale a versare quasi 200mila euro ai dipendenti a cui non era stata applicata correttamente l’indennità dovuta.
Non finiva lì. Nei giorni scorsi, il Tribunale di Ascoli Piceno ha condannato la Ast locale a risarcire 25 lavoratori con una somma di circa 500 euro ciascuno, per i turni notturni festivi svolti e non adeguatamente retribuiti. Questa è solo la prima di una serie di sentenze di condanna che saranno emesse nel prossimo futuro anche per gli altri lavoratori che hanno fatto ricorso.
Le vertenze erano partite nel 2021, ha ricordato Maurizio Pelosi del Nursind, quando il sindacato aveva scoperto l’anomalia nel pagamento delle indennità al personale e aveva avviato un inteso lavoro di verifica delle buste paga e di raccolta di tutti i documenti.
“È prevista un’ondata di sentenze a catena – ha spigato Pelosi – , tutte fondate sul medesimo principio giuridico, che rafforzeranno ulteriormente la tutela dei diritti violati e daranno continuità alla battaglia sindacale”. Pelosi ha anche sottolineato che il il Nursind è stato l’unico sindacato ad aver promosso, sostenuto e portato a termine questa vertenza con risultati concreti e tangibili.