Un allarme che rischia di restare vano e di non essere preso sul serio da parte di un Consigliere Comunale che avvisa i responsabili
Un gioco pericoloso che rischia di creare non tanto disagi ma un allarme serio perché potrebbe portare a conseguenze serie e gravi. Già perché al Bramante Genga, secondo alcuni testimoni, ci sarebbero dei ragazzi che si divertono a lanciare sassi nel vuoto.
L’allarme è serio e di quelli da non prendere tanto alla leggera, anche perché quello che andrebbe in scena al Campus Bramante Genga sembra essere un vero e proprio sport tra adolescenti che, di nascosto, e in varie ore del gioco si mettono a lanciare dei sassi dall’alto, ovvero da una scala antincendio situata all’interno della scuola e dove ci sono degli interventi.
A dare l’allerta è uno dei consiglieri comunali di Pesaro Marco Lanzi, già sostituto commissario della Polizia di Stato, che in modo serio denuncia quanto gli avrebbero raccontato alcuni testimoni, ovvero che diversi ragazzi si mettono a praticare questo stupido e pericoloso gioco, soprattutto per le persone che, non sapendo di questa situazione, possono essere in pericolo.
Un allerta che il consigliere comunale prende sul serio e avvisa che questi “ragazzini si divertono a lanciare questi massi dall’alto rappresentando un serio rischio per l’incolumità di chi passa sotto. Lo fanno dopo essere saliti sulla scala antincendio della scuola”.
Il gioco, secondo quanto si apprende, starebbe nell’individuare un oggetto in lontananza, prendere un sasso piuttosto grosso o comunque di dimensioni notevoli e cercare di prenderlo, tanto che si sarebbero dei punteggi o roba del genere. E tutto questo a qualsiasi ora del gioco, con la possibilità che possa passare qualcuno ed essere preso, anche per questo Lanzi non scherza sulle tante segnalazioni che gli sono arrivate e cerca di stoppare quello che sta diventando un fenomeno.
Anche la preside Biagini appare preoccupata per questa situazione anche perché pure lei saprebbe di quello che sta succedendo, tanto che avrebbe tutte le intenzioni di affrontare il problema, mettendo dei divieti per entrare nella zona interessata e incriminata, anche perché, secondo quanto si sa, è già un’area dove è richiesto da tempo l’intervento della polizia provinciale perché ci sono delle aree pericolanti, ma nessuno al momento è intervenuto, quanto meno per transennare la zona.
Si dovrà fare qualcosa a breve anche perché la situazione, a quanto racconta sia la preside del campus ma anche i tanti testimoni, è assai rischiosa, cercando sempre di prevenire e non intervenire quando qualcuno si fa male.