La gente è stufa e ci vuole vedere chiaro, tanti si sono rivolti alle associazioni dopo il maxi-blitz effettuato nei giorni scorsi dai Nas in alcune località delle Marche
Una storia che sta facendo arrabbiare tanti. La gente non capisce cosa sta accadendo alla Tre Valli, una delle aziende marchigiane più note della Regione, invischiata in una situazione davvero incredibile. La Procura di Pesaro sta andando avanti con le indagini e sta attendendo l’esito degli esami sul latte e sui prodotti. E nel frattempo, dopo l’esposto alla Procura di Pesaro, l’associazione dei consumatori Codici sta portando avanti un’altra iniziativa, anche perché non si poteva restare inermi dopo il blitz dei Nas in alcuni stabilimenti dell’azienda che ha portato al sequestro di circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, insieme a circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti.
L’accusa che sta portando avanti la Procura di Pesaro è sempre quella relativa al latte corretto con sostanze chimiche, di sicuro non naturali, per recuperare quello andato a male e lavorarlo per rimetterlo in commercio. Accuse molto gravi. Ed è per questo che, naturalmente, si stanno muovendo tante associazioni anche mosse dalla preoccupazione della gente che non capisce cosa sta accadendo. La Tre Valli è un’azienda molto importante a livello regionale, ma anche nazionale e quanto sta accadendo sta mettendo dei seri dubbi, anche se c’è da dire che questo discorso è relativo a una parte, ma non a tutta l’azienda da quanto si capisce.
E così entra in ballo l’associazioni Codici che tramite alcune comunicazioni e spronata dalla gente sta cercando di venirne a capo e capire come ci si deve muovere davanti ad una situazione di questo tipo così complessa e complicata: “Stiamo seguendo la vicenda da vicino ed attendiamo l’esito delle indagini per avere un quadro chiaro e definito di una vicenda balzata agli onori della cronaca come lo scandalo del latte adulterato. Se i reati contestati venissero accertati, saremmo di fronte ad una pratica commerciale scorretta”.
“Una condotta estremamente grave considerando che di mezzo c’è la salute dei consumatori. Per tutelarli, abbiamo presentato un esposto alla Procura ed ora abbiamo deciso di compiere un ulteriore passo avviando una class action. Al momento non risulterebbero richiami o ritiri da punti vendita, ma è certa la preoccupazione di chi ha acquistato i prodotti del marchio, considerando anche che parliamo di uno dei primi gruppi italiani e che il sequestro è stato notevole”, ha spiegato Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici.