Eccezionale intervento di microchirurgia all’ospedale Torrette da parte dell’equipe medica dell’Azienda ospedaliera universitaria delle Marche nei confronti di un uomo originario di Chieti
Un miracolo. Forse soltanto in questo modo possiamo provare a comprendere come l’equipe medica dell’ospedale di Ancona sia riuscita a salvare l’arto dell’uomo trasportato d’urgenza al pronto soccorso con un devastante trauma da schiacciamento provocato da uno spaccalegna nei giorni scorsi. Un complesso intervento di ricostruzione chirurgica della mano durato diverse ore che ha permesso di salvare l’arto che altrimenti sarebbe dovuto essere amputato.
La chirurgia mini-invasiva della mano è una procedura chirurgica avanzata che mira a risolvere una serie di problemi legati alle mani utilizzando piccole incisioni anziché tagli più ampi. Questa tecnica offre numerosi vantaggi rispetto alla chirurgia tradizionale e può essere utilizzata per trattare una varietà di condizioni tra cui fratture, distorsioni, tendiniti e sindrome del tunnel carpale.
Uno di quei macchinari infernali che soltanto vederlo in funzione mette paura. Lo spaccalegna infatti viene utilizzato per spaccare in più parti un tronco o un grosso pezzo di legno pre-tagliato in sezioni, di solito da una motosega o su un banco da taglio. Operazioni da effettuare con la massima attenzione per l’alto livello di pericolosità che comporta perchè il minimo errore potrebbe causare conseguenze devastanti per l’operatore.
Ed è esattamente quello che è accaduto a un uomo della provincia di Chieti, in Abruzzo, arrivato d’urgenza al presidio ospedaliero di Torrette ad Ancona verso le 22,30 di lunedì scorso. Il macchinario aveva fracassato le ossa e maciullato i tessuti di metà della mano fino al polso, una situazione quasi disperata che faceva purtroppo pensare all’amputazione dell’arto per salvare comunque la vita al paziente.
Invece l’équipe di chirurgia ricostruttiva e chirurgia della mano dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche, grazie a un delicatissimo intervento di ricostruzione è riuscito a salvare la mano del paziente. Il macchinario aveva fracassato le ossa e maciullato i tessuti di metà della mano fino al polso, il delicatissimo intervento, durato praticamente tutta una notte, ha permesso di reimpiantare la mano. Il team guidato dal professor Michele Riccio è riuscito a ripristinare la funzionalità di alcune dita, incluso il pollice e oggi dopo giorni di attento monitoraggio, l’uomo è fuori pericolo e potrà riacquistare una buona funzionalità dell’arto.
“Le difficoltà tecniche erano enormi, in quanto la mano era completamente ischemica poiché tutte le arterie risultavano chiuse da trombi a causa dello schiacciamento e pertanto il rischio di amputazione della mano intera era più che concreto. Grazie alla elevata competenza in microchirurgia dell’equipe, i chirurghi, lavorando senza sosta e con estrema abilità, sono riusciti a salvare la mano restituendo la funzione ad alcune dita fra cui il pollice, elemento fondamentale per qualsiasi funzione di presa”, ha commentato così il grande risultato il prof. Michele Riccio, direttore dell’unità operativa. Un risultato che testimonia ancora una volta il livello di eccellenza raggiunto dall’equipe di chirurgia dell’ospedale del capoluogo marchigiano.