Una donna entrò all’interno della struttura per curarsi, ma ci furono dei problemi e non ce la fece, a distanza di anni i famigliari hanno avuto ragione
Una storia che fece scalpore e anche tanta rabbia, nel 2013, praticamente alla vigilia del Natale, una famiglia passò delle ore e dei giorni drammatici perché una donna, entrata in ospedale per curarsi ma dopo varie vicissitudini è morta.
Una storia triste e piena di dubbi che da anni ha avuto e ha ancora una famiglia che resta devastata e distrutta dalla storia che, nonostante siano passati nove anni, è ancora viva e ben nitida nella testa e nel cuore di queste persone.
Ci sono state indagini e processi, uno penale e uno civile, alla fine proprio da quest’ultimo procedimento, il giudice ha riconosciuto i danni alla famiglia della signora che è deceduta, riconoscendo un risarcimento record alla famiglia, ovvero oltre un milione di euro. E’ uan cifra importante e molto alta quella che l’Asur delle Marche dovrà versare ai familiari della signora di 56 anni morta il 23 dicembre 2013 all’ospedale Mazzoni di Ascoli.
A deciderlo in forma diretta e senza alcuna discussione è stata la giudice del tribunale di Ascoli Francesca Sirianni dano così ragione alla famiglia dell’anziana e alle loro richieste, che erano parte civile nella vicenda, con una cifra che non darà indietro la signora rimasta vittima di qualche procedura che non ha funzionato.
Il chirurgo innocente, l’ospedale no: 1 milione
Una vicenda che ha scosso l’intera regione anche perché il caso fu eclatante. Nel giugno 2013, una donna di 56 anni fu sottoposta ad un intervento di nefrectomia presso gli Ospedali Riuniti di Ancona, poi venne ricoverata diverse volte all’Ospedale Mazzoni anche perché presentava dolori addominali, disturbi dispeptici e crisi emetiche. Alla povera donna le era stato diagnosticato una colecistite acuta.
Il problema è stato che alla povera donna nel giro di poco tempo le condizioni si sono peggiorate in poco tempo e il suo quadro patologico diventava sempre più grave, fino alla morte avvenuta il 23 dicembre del 2013. L’autopsia certificò che la signora anziana morì per una trombosi.
Da lì sono scattate le indagini e un processo penale e uno in sede civile. Nel primo il chirurgo responsabile è stato assolto, nel secondo, quello civile, è stato riconosciuto alla famiglia un risarcimento di 1 milione di euro.