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Cronaca

Morì ustionato da un getto di vapore nella raffineria di Ancona: famiglia risarcita dopo 12 anni

Incredibile vicissitudine burocratica dopo la tragica scomparsa di un operaio mentre stava lavorando negli stabilimenti Api a Falconara marittima

Una storia drammatica accaduta il 30 maggio 2013 quando Francesco Fiore, un operaio 53enne di Veglie in provincia di Lecce, dipendente della Ferplast, in servizio presso la raffineria dell’azienda petrolchimica italiana di Falconara Marittima, in provincia di Ancona, rimase gravemente ferito mentre eseguiva la manutenzione sulla linea a media pressione dell’impianto in riavvio. Insieme a un collega fu investito da un getto di vapore bollente riportando così ustioni sul 75% del corpo. L’operaio morì dopo venti giorni di agonia. Oggi, a distanza di ben 12 anni, il Tribunale di Ancona ha stabilito il risarcimento per la famiglia dello sfortunato operaio.

Morì ustionato da un getto di vapore nella raffineria di Ancona: famiglia risarcita dopo 12 anni – Ascolicityrumors.it

La Api raffineria di Ancona è un impianto petrolchimico controllato al 99% dal Gruppo API, situato a Falconara Marittima nelle Marche. Attiva dal 1950, all’inizio si sviluppava su una superficie di 700 000 metri quadrati mentre oggi ha raggiunto una capacità di lavorazione di 3 milioni e 900mila tonnellate anno, con una capacità di stoccaggio di oltre 1 500 000 metri cubi. È dotata di un sistema di spedizione via terra e di un sofisticato sistema ricezione via mare tramite terminali marini per petroliere sino a 400 000 tonnellate.

Una morte sul lavoro

Fu purtroppo l’ennesima morte bianca di un operaio intento a impegnarsi sul posto di lavoro. Una morte che, purtroppo, a distanza di oltre due lustri, non è rimasta l’unica anzi è diventato uno dei problemi più grandi del nostro sistema lavorativo. Un episodio drammatico che soltanto in questi giorni ha avuto il suo epilogo giudiziario dopo la sentenza emessa dal Tribunale civile di Ancona, un verdetto definitivo che regala comunque giustizia alla famiglia dell’operaio anche se arrivato a dodici anni di distanza. Francesco Fiore, operaio di una ditta che operava nella raffineria Api di Falconara Marittima, morì a 54 anni dopo un’agonia durata venti giorni.

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Con il collega e suo concittadino Gianni Calcagnile, oggi 57ennealla fine di luglio del 2013 fu chiamato per alcuni lavori all’interno dello stabilimento marchigiano. I due rimasero investiti da getti di vapore mentre operavano su alcune valvole di sicurezza. Fiore fu trasportato in ospedale, a Cesena, e morì, dopo venti giorni di agonia, la notte del 18 giugno 2013, dopo aver riportato lesioni sul 75 per cento del corpo, mentre il suo compagno di lavoro rimase gravemente ferito, ma si salvò.

Una sentenza colpevolmente in ritardo

Un incidente mortale sul lavoro che all’epoca ebbe ovviamente una vasta eco, la magistratura aprì un fascicolo per individuare i responsabili e se ci fosse stata qualche mancanza nelle procedure di sicurezza all’interno dell’impianto. Tanto che per la morte di Fiore, il gup di allora aveva disposto il rinvio a giudizio per omicidio colposo in concorso a carico dell’allora amministratore delegato della società che gestiva la raffineria e di alcuni altri responsabili dei vari settori nevralgici nella catena di comando che portarono l’operaio a effettuare quell’intervento di manutenzione alle valvole.

Una sentenza colpevolmente in ritardo – Ascolicityrumros.it

Oggi, con una drammatica lentezza burocratica tutta italiana, dopo dodici anni dalla morte dello sfortunato operaio, la sua famiglia ancora in vita, una sorella, un cognato e due nipoti, sono stati risarciti dal Tribunale civile di Ancona con la somma di 267mila euro.

Mauro Simoncelli

Romano di nascita, giornalista, scrittore, appassionato di sport e non solo. Mi piace informarmi e informare su tutto ciò che accade intorno a noi. Da sempre collaboro con giornali e tv e mi arricchisco attraverso il contatto quotidiano della radio. Oggi scelgo l’informazione quotidiana a tutto campo con passione e determinazione.