Un gruppo di attivisti milanesi si ritrova a pagare una multa salata per aver liberato una zona verde della città dalle auto.
Liberano lo spazio verde di Via Aselli, nel municipio 3 della capitale meneghina, dalle auto e vengono multati dalla polizia. È quanto successo ad un gruppo di giovani attivisti milanesi che ora hanno avviato una raccolta fondi per pagare la multa.
Via Aselli 28, Municipio 3 di Milano, qui nei giorni scorsi un gruppo di attivisti hanno riqualificato una piccola area verde, sgomberando la zona solitamente occupata da auto in sosta vietata e installando delle rastrelliere mobili per le biciclette.
Il paradosso della vicenda è che i giovani attivisti sono stati multati dalla polizia locale con due sanzioni dal totale di 1000 euro per “deposito temporaneo di pacciamatura su marciapiede e area verde pubblico, finalizzato all’opera di rinaturalizzazione dell’area in questione” a cui aggiunge anche la multa per “occupazione di suolo abusiva”. Gli attivisti che fanno parte dell’iniziativa “Citta delle persone” però non ci stanno e hanno deciso di dare vita ad una raccolta fondi per il pagamento delle sanzioni e per coprire le spese per un eventuale ricorso.
I fatti risalgono allo scorso Giugno, quando durante l’Arch Week milanese i membri di due associazioni hanno organizzato l’iniziativa “effetto urbano” che prevedeva una serie di appuntamenti per sensibilizzare le persone sul rapporto con lo spazio pubblico. Tra le iniziative anche quella di Via Aselli dov’era presente un’area verde impraticabile perché occupata da auto in sosta vietata. Da lì l’idea di ripulire sistemando la pacciamatura e i rifiuti, istallando alcune rastrelliere per bici provvisorie. Era stata presentata anche richiesta formale a Palazzo Marino, ma niente e servito; così a lavori completati la polizia locale ha multato gli attivisti.
“È imbarazzante” avevano fatto sapere gli attivisti attraverso un comunicato stampa: “Se avessimo parcheggiato abusivamente tre auto non avremmo ricevuto la multa: Palazzo Marino tollera le auto in sosta irregolare, ma non la cura del verde“. Un vero paradosso, un brutto scherzo in un’epoca di emergenza climatica dove la protezione degli spazi verdi, soprattutto nelle grandi città, si fa necessaria. Nei giorni successivi gli attivisti hanno dato vita ad una raccolta fondi che sarebbe servita a pagare le multe.
Il giorno successivo nella stessa area riqualificata, il Comune ha fatto installare delle barriere new jersey per impedire agli automobilisti la sosta selvaggia.