Nuovo Dpcm, Governo e Regioni a confronto sui punti del decreto: dalla didattica a distanza alla stretta sugli orari di bar, feste e ristoranti.

Trenta persone alle cerimonie private, stop alle gite scolastiche, nuovi orari per bar e ristoranti, la didattica a distanza per i ragazzi delle superiori.

Sono questi i punti sul tavolo di confronto che si è aperto oggi pomeriggio tra Governo e Regioni.

Ristoranti e Bar potranno chiudere alla mezzanotte se effettuano il servizio al tavolo mentre, per tutti gli altri, saracinesche abbassate alle 21. Sarà vietato sostare davanti ai locali.

Sarà vietato provocare assembramenti ovvero sostare in gruppo, all’aperto o al chiuso. Lo stesso divieto sarà esteso anche a parchi, strade e piazze. Verranno intensificati i controlli da parte delle autorità. Divieto di feste private nei locali pubblici mentre il Premier Conte ha chiesto al Ministro Speranza di non estendere il divieto anche all’ambito privato (esortando la popolazione solo attraverso una mera raccomandazione).

Sul fronte scuola sono sospese le gite scolastiche perché non c’è la garanzia di poter controllare gli spostamenti in sicurezza di studenti e professori. Si pensa anche alla didattica a distanza per gli studenti delle scuole superiori.

Le cerimonie (matrimoni, comunioni, cresime, funerali) mantengono le norme già in vigore ma il numero massimo di invitati dovrà essere di trenta persone.

I Presidenti di Regione hanno chiesto la possibilità di effettuare test rapidi presso medici di base e pediatri per snellire i tempi.

Intanto si riducono i tempi di quarantena per i positivi asintomatici – si passerà dagli attuali 14 giorni a 10 giorni e sarà sufficiente un solo tampone negativo per poter riprendere la propria quotidianità. In caso di positività sintomatica sempre 10 giorni di quarantena e se negli ultimi tre giorni non ci sono sintomi sarà sufficiente un solo tampone negativo per uscire. In caso di positività asintomatica con tampone che non si negativizza, dopo 21 giorni si potrà comunque tornare alla vita di tutti i giorni.

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