Melania Rea è stata uccisa ben 8 anni fa, il 18 aprile 2011, nel bosco di Ripe di Civitella a Teramo a causa di 35 coltellate date dal marito Salvatore Parolisi.
Melania era a conoscenza dei ripetuti tradimenti da parte del marito, ma ha fatto sempre valere il perdono.
Dalle varie sentenze emerse è uscito fuori che Parolisi, preso da una “morsa sentimentale”, si è ritrovato tra la moglie e l’amante senza sapere cosa fare.
All’amante, poi, aveva promesso di lasciare la sua compagna.
Ma così non fu, anzi, la uccise brutalmente.
Salvatore Parolisi, ex militare quarantenne, potrebbe avere uno sconto della pena per buona condotta.
La famiglia Rea è estremamente scossa ed incredula di fronte a questa possibilità perché, a detta loro, Parolisi non ha mai chiesto scusa né si è mai pentito del suo atroce gesto.
A quanto pare oggi l’uomo, che si trova nel carcere di Bollate, avrebbe maturato determinati requisiti previsti dalla legge e fondamentali per ottenere dei permessi premio e poter uscire dal carcere per buona condotta, anche in merito al percorso riabilitativo che sta svolgendo.
Inizialmente la pena prevista era l’ergastolo, che divennero poi in appello 30 anni.
In un secondo momento la Cassazione annullò tutto, rimandando alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia che, a quanto pare, non riconobbe l’aggravante di crudeltà così da far scendere gli anni di reclusione a 20.