E’ tornata a far tremare agricoltori ma anche le persone perché stavolta serve un piano per controllare e sistemare la situazione per bene
Ci risiamo. La peste suina africana torna in qualche modo ad aleggiare e quindi a preoccupare agricoltori e tutte le persone del settore, anche perché ci dovrà essere modo per salvaguardare la Regione Marche da questa possibile situazione che dovrà per forza di cose restare sotto controllo.
E’ necessario intervenire e organizzare situazione tali per cui non bisogna avere alcun minimo di situazione che possa far allarmare agricoltori e tutte le aziende di categoria. E’ necessario intervenire senza esitazioni, ma nonostante l’approvazione del Priu, il piano regionale per le misure urgenti, gli agricoltori hanno paura e tanti dubbi a proposito.
E la Coldiretti non manca di farsi sentire e lo fa in maniera piuttosto vibrante: “Servono immediatamente interventi sui cinghiali o a breve avremo a che fare anche con la peste suina africana. Se entro la metà del mese di ottobre non sarà pronto anche il piano straordinario, siamo pronti ad un presidio permanente sotto la Regione Marche“.
Mentre la Coldiretti si fa sentire da tante parti della Regione c’è un incredibile aumenti popolazione degli ungulati, e questo rappresenta un pericolo per gli allevamenti di maiali. Per l’uomo la peste suina è insignificante, ma è letalei per i maiali e i cinghiali che ne sono vettori.
Da tante zone e soprattutto da parte degli agricoltori c’è poca fiducia anche perché le misure di contenimento, in caso di contagio, sono molto rigide e puntano ad abbattere ogni animale che ha avuto a che fare con la peste suina africana, ma nel piano è anche descritto il divieto di accesso nelle aree interessate così da evitare interazioni dirette o indirette con gli animali malati, quindi niente caccia, pesca etc ma anche nulla riguardo a passeggiate in mountain bike o altro del genere.
Eppure secondo la Coldiretti Marche il “Piano regionale di interventi urgenti (Priu) per la gestione, il controllo e l’eradicazione della peste suina approvato dalla Regione, non è incisivo. Intanto non è stato concertato con le associazioni agricole con le quali andava avviato un confronto preventivo e, inoltre, si persevera nell’affrontare la problematica senza quantificarla adeguatamente”.
Secondo Coldiretti è necessario intervenire tutto l’anno, anche in aree protette e nei centri urbani come previsto dalla normativa nazionale, un’attenta e trasparente gestione dei dati sulla presenza, sui luoghi, sul tipo dei danni, sulla loro quantificazione considerando anche il doloroso capitolo legato alla sicurezza stradale e ai numerosi sinistri che causano feriti anche gravi ogni anno.