Cittadini e comune non sono isolati, ma quasi, anche perché è una situazione che va avanti da troppo tempo e la gente non ne può più
Una sagra storica, di quelle che fanno parte della tradizione e che danno lustro al territorio, conosciuta in tutta la regione, dove arrivano persone da gran parte d’Italia. Ebbene, per una bega burocratica quest’anno non si farà.
Quello che sta succedendo da qualche tempo al ponte di Rotella, un piccola paesino che si trova tra Ascoli e Fermo, sta bloccando un’intera zona e tutto perché non si riesce a capire di chi sia la responsabilità, o meglio si sa dal punto di vista legale, ma nessuno fa passi in avanti per stabilire quello che si deve fare per risolvere la situazione.
Molti non ce la fanno più anche perché sono in queste condizioni da troppo tempo e non si riesce ad andare avanti. E’ un ponte che collega Ascoli e Fermo, ma anche tante altre piccole realtà e, per l’occasione, dà anche la possibilità di arrivare a Capradosso dove ogni anni da ben 51 anni c’è un appuntamento che nelle zona, ma in tutta la Regione e gran parte delle altre regioni limitrofe attendono con trepidazione, la sagra delle Castagne, una tradizione alla quale pochi rinunciano.
Ebbene per questo problema legato al Ponte di Rotella pericolante a causa dello sciame sismico iniziato nel 2016, non si può più passare da quattro mesi perché c’è qualcuno che deve prendersi la briga di assegnare i lavori per rimetterlo in sesto e in sicurezza. E come ogni volta accade in Italia si rimpallano e rimbalzano le responsabilità tra autorità locali. Traduzione, sul ponte non ci può passare nessuno e in barba a tutti, tante persone restano bloccate.
Nessuno fa niente e la sagra scompare
Secondo qualcuno potrebbe essere solo una pausa momentanea, ma la paura della gente di Capradosso e degli altri paesi vicini e che la tradizione scomparirà del tutto. Un caso della storica Sagra delle Castagne che da oltre mezzo secolo vive e fa partecipare tutto il piccolo borgo piceno di Capradosso, nel Comune di Rotella
Ad annunciare che la festa non si sarebbe fatta sono stati gli organizzatori e la responsabilità è gran parte, se non tutta legata alle condizioni del ponte che non è stato ancora messo in sicurezza e non viene riaperto, costringendo i mezzi pesanti a passare per le vie del borgo e a rendere tutto ancora più complicato.
“Nessuna parola può far sparire questo dolore, ma sappiate che siamo qui, per voi e per il nostro paese. Domenica 9 giugno: da lì a poco le nostre comunità si divise, per via di un ponte che univa il nostro paese come una grande famiglia. Un ponte instabile come il nostro futuro qui. Forse per alcuni, un piccolo problema, ma un dramma che lascia indietro chi per pochi metri il ponte lo ha davanti agli occhi e non dietro le spalle. Chi nel suo piccolo cercava di donare vita al nostro paese, si è ritrovato a dover rinunciare anche a questo, che per una piccola realtà come la nostra risulta essere essenziale”, fanno sapere le autorità locali che sono devastati da questa situazione legata a un ponte che dà la certezza di essere collegati col resto del mondo, in senso reale e figurativo.