Ascoli: chiesti soldi per fare un provino come calciatore professionista, una brutta storia di truffa. Cosa è successo e chi è coinvolto.
I genitori di un ragazzo, aspirante calciatore, si sono visti chiedere da alcuni individui del denaro in cambio di un provino all’Ascoli Calcio per il ragazzo. Una brutta vicenda di truffa nella quale, occorre precisare, l’Ascoli Calcio non c’entra nulla.
I genitori del giovane si sono visti chiedere la somma di ben 20mila euro per il presunto provino da far fare al figlio nelle giovanili dell’Ascoli Calcio. Una richiesta scioccante per la quale, tuttavia, la coppia in buona fede ha pagato parte della somma richiesta.
Poi, quando i genitori del ragazzo hanno capito che era una truffa, hanno sporto denuncia. Ne è sorta un’indagine che ha portato al rinvio a giudizio per truffa quattro persone. Di seguito i dettagli di una vicenda che sta facendo discutere.
I fatti risalgono all’estate del 2022, come riporta Il Resto del Carlino, quando i genitori del ragazzo aspirante calciatore furono contattati da un uomo di circa sessant’anni che si presentò a loro come osservatore sportivo, proponendo ai due di sottoporre il figlio a un provino per l’Ascoli Calcio. L’uomo chiese alla coppia la somma di 20mila euro, giustificandola come necessaria per pagare le spese di vitto e alloggio per il provino.
Poi, la coppia pagò la somma di 10mila euro. Finché non capirono di essere stati raggirati. Il racconto dei genitori truffati è stato abbastanza confuso nel riportare i fatti. Comunque, la truffa c’è stata e spetta ora alla magistratura inquirente ricostruire tutto l’accaduto e accertare le responsabilità.
Infatti, se la coppia di genitori ha indicato come responsabile del raggiro il sessantenne che lo ha contatti, un uomo originario di Garlasco, in provincia di Pavia, il Tribunale di Ascoli ha rinviato a giudizio anche altre persone. Dunque deve trattarsi di un più ampio giro di truffe, che potrebbe configurare l’associazione a delinquere.
Gli altri individui a processo, oltre al sessantenne di Garlasco, sono un 56enne di Porto San Giorgio, un uomo di 63 anni di Ripatransone e un ascolano sempre di 63 anni. Il processo, che è in corso davanti alla giudice Barbara Bondi Ciutti, dovrà accertare le loro responsabilità e come hanno agito in questa vicenda.
Chi ha un figlio aspirante calciatore è bene che contatti direttamente le società dove vorrebbe far giocare il propriofiglio oppure affidarsi a osservatori e procuratori professionisti, indicati negli elenchi della FIGC.