E’ la prima volta che accade una cosa del genere ed è un gesto significativo dedicato a tutte le vittime del femminicidio
Una scelta bellissima, chiara e dal gran significato. Per la prima volta a portare la croce nell’ultima tratto della Via Crucis il Venerdì Santo non sarà il vescovo di Loreto come ogni anno, ma una donna. Ed è una novità importante che ha un motivo ben preciso. Lei si chiama Veronica Mariani, è una ragazza di Loreto, mamma e ha 33 anni ed è stata scelta perché quella che ha come simbolo la Passione di Cristo, ovvero la “Morte del Giusto” venga dedicata a tutte le donne che sono state vittime di femminicidio, di violenze, aggressioni e soprusi. Un gesto forte e bellissimo allo stesso tempo.
E la spiegazione arriva ed è anche un modo per celebrare la pasqua e ricordare tutte quelle donne che hanno sofferto e che soffrono. “Quest’anno il tema dominante è quello del femminicidio – ha racconto Gino Principi, presidente del Centro turistico giovanile Val Musone visibilmente emozionato nel ricordare questa situazione e questa scelta – unitamente ad una riflessione dedicata ai bimbi vittime di tutte le guerre, senza distinzioni. Infatti, accanto alla ragazza che si caricherà sulle spalle la Croce nel tratto finale, ci sarà anche un bambino. Saranno espresse importanti considerazioni di natura teologica su questi temi, citando i Vangeli e San Tommaso D’Aquino“.
Una ragazza e anche una mamma che non ha avuto alcun dubbio nel dire sì appena le hanno fatto questa proposta di poter portare la croce nell’ultimo tratto, mai se lo sarebbe aspettato e mai avrebbe pensato di poter fare una cosa del genere. “Sono stata onorata della richiesta. Partecipo da quando sono piccola, in realtà tutta la mia famiglia è quasi parte integrante di questa meravigliosa manifestazione”, ha spiegato Veronica Mariani che non sta nella pelle per quanto è contenta che abbiano pensaro non tanto a lei ma quanto per il gesto che vuole significare e a chi dedicare questa particolare e speciale celebrazione.
“Per quanto si parli di emancipazione della donna, in questo periodo più che mai, c’è ancora tanta strada da fare se accadono tantissimi episodi di violenza di ogni tipo, sul posto di lavoro, tra le mura domestiche, nei confronti della figura. Mi ritengo una persona molto fortunata, sto affrontando un periodo meraviglioso dovuto alla maternità e la mia famiglia mi sostiene da sempre e in tutto. E’ importante dare un segnale”, ha spiegato la ragazza di Loreto. Da non dimenticare che “La Morte del Giusto di Loreto rientra nelle 32 sacre rappresentazioni italiane più importanti che ambiscono al riconoscimento di Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Nelle Marche, sono cinque: oltre a Loreto, Tolentino, Cantiano, Sassoferrato e Apecchio.