Sanità: al pronto soccorso di San Benedetto del Tronto scarsità di posti letto e di ambulanza. Una situazione con tanti problemi.
Le difficoltà della sanità non sono una novità in Italia. Le cronache in tutto il Paese sono piene di notizie e denunce con disagi negli ospedali e nelle strutture sanitarie in genere. Non per responsabilità di medici e infermieri che sono a loro volta schiacciati da questo sistema e cercano di fare quello che possono.

I principali responsabili di questa situazione, che si è creata negli ultimi anni, sono la carenze di personale sanitario, i tagli lineari che hanno pesato sul funzionamento delle strutture e anche la cattiva gestione da parte degli amministratori e della politica.
Tutto questo ha creato una sorta di “tempesta perfetta” con forti disagi per chi nella sanità ci lavora e soprattutto chi è costretto a usufruirne. I problemi riguardano gli ospedali e in particolare i pronto soccorso, come quello di San Benedetto del Tronto.
Pochi posti letto e poche ambulanze all’ospedale di San Benedetto
La difficile situazione dell’ospedale e in particolare del pronto soccorso di San Benedetto del Tronto è denunciata dal Corriere Adriatico. Un articolo segnala le lunghissime attese di è obbligato a rivolgersi al pronto soccorso dell’ospedale Madonna del Soccorso. Attese estenuanti, lunghe ore trascorse sulle barelle e poche ambulanze libere sono i problemi principali.
I pazienti sono esausti e la situazione più critica si è verificata giovedì 5 giugno, che Il Corriere Adriatico ha definito senza mezzi termini “giovedì nero“.

Il quotidiano ha raccontato la vera e propria “odissea” accaduta a una paziente con una grave patologia che, arrivata al pronto soccorso intorno all’ora di pranzo del 5 giugno, è stata sottoposta a una Tac dopo diverse ore, alle 18.30. Il risultato dell’esame ha richiesto il ricovero della paziente, che doveva essere trasportata in una casa di cura ma non si trovava un’ambulanza libera.
I sanitari hanno riferito ai familiari della donna che in quel momento al pronto soccorso era disponibile solo un’ambulanza ma era impegnata nel trasporto di altre quattro persone.
Verso le dieci di sera, i familiari della paziente sono andati nella casa di cura per portare almeno gli effetti personali per il ricovero della loro parente, ma una volta giunti sul posto si sono sentiti rispondere dal personale che non era stato disposto alcun ricovero e che comunque tutti i posti letto erano occupati. Così riferisce Il Corriere Adriatico.
Nel frattempo, la donna era su una barella all’osservazione breve del pronto soccorso. L’ambulanza si era liberata ma non poteva essere trasferita nella casa di cura. La donna, dunque, ha dovuto trascorrere la notte al pronto soccorso, sulla barella, finché il mattino seguente si è liberato un posto nella clinica, dove è stata finalmente portata.
Una vera e propria odissea e, purtroppo, non sarebbe un caso isolato. Con l’estate, in una località turistica, la situazione non migliorerà.