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Cronaca

Sempre più giù, ennesimo calo delle nascite: ora Ascoli preoccupa

La tendenza nazionale è quella che è e va avanti da almeno cinque anni, ma nel territorio del Piceno la situazione è drammatica

Si nasce poco, si muore tanto. Troppo a sentire alcuni report che stabiliscono quanto Ascoli e dintorni non solo non cresce in maniera equilibrata come, bene o male, è sempre stato nella storia di ogni città, ma che sia uno dei posti dove non c’è il giusto equilibrio tra chi nasce e chi purtroppo non c’è più.

Un dato che preoccupa con il calo delle nascite ad Ascoli e le persone che continuano a morire (Ansa Foto) Ascolicityrumors.it

Ed è un dato che preoccupa perché sono praticamente due anni che nel Piceno arrivano nuovi ascolani mentre vengono a mancare tante persone, un equilibrio che sta cominciando a preoccupare sul serio, tanto che se se dovesse continuare ad andare in questo modo non che si rischi l’estinzione, ma ci andrebbe vicino se proiettato da qui ai prossimi cinquanta o cento anni. Ma potrebbe essere anche meno.

Sul fronte demografico, insomma, i conti cominciano a non tornare e le persone che si occupano di tenere questi numeri si guardano attorno e hanno tutti la faccia preoccupata, anche perché nel 2023 sono stati oltre mille gli abitanti che Ascoli e zone limitrofe hanno perso e anche nel 2024 il trend è uguale se non rischia di essere peggio.

Basti pensare che nell’intero territorio del Piceno, secondo i dati Istat, è documentato che tra il 1 gennaio e il 31 ottobre del 2023 si è passati da un numero di abitanti di 202.365 a 201.249, per l’esattezza 1.116 residenti in meno. E se si considera che le nascite sono state decisamente meno di mille ecco che i timori aumentano, anche perché sono dati del 2023, che già preoccupavano, ma quelli del 2024 sono, bene o male, dello stesso tenore, e si teme anche peggiori, da qui a fine anno.

L’unico sorriso è sul lavoro: tanti sono precari

Una dato che allarme e l’allert è scattato già da parecchio tempo, almeno un anno o poco più. E’ vero che la tendenza a livello nazionale, bene o male, è dello stesso tenore, ma ci sono città e province che hanno numeri desolanti che incutono più di un semplice timore ed è proprio la zona di Ascoli e del Piceno. E’ un territorio che sta invecchiando e in maniera precoce.

A confermare l’andamento è che pure il report legato al sociale da parte dell’Inps di Ascoli Piceno che  conferma la tendenza. “L’anno scorso abbiamo perso mille persone, nonostante gli arrivi degli immigrati”, prova a spingersi il direttore Simone Catini che tenta in qualche modo di trovare qualche appiglio positivo e in parte c’è perché, spiega il dirigente, “crescono le entrate contributive, da 435 a 500 milioni”, e questo significa che sono in aumento gli occupati, ma poi subito sottolinea che la maggior parte del lavoro è precario”.

I dati delle nascite rispetto alle morti preoccupa perché Ascoli continua a non crescere, ma sul lavoro qualcosa si muove (Ansa Foto) Ascolicityrumors.it

I contratti stabili sono infatti 5mila su 35mila, circa il 15 per cento del totale delle nuove assunzioni. Resta il gender gap, ovvero la differenza di genere visto che gli uomini sono maggioranza nei nuovi occupati, fatta eccezione per i lavori stagionali, a leggera prevalenza femminile. Il divario resta anche nelle pensioni.