Una proprietaria di casa si è fidata della persona sbagliata e ha dato in affidamento il suo immobile a due truffatori
Aveva chiesto ad alcuni amici se conoscevano delle persone che potevano occuparsi di un immobile che aveva appena ereditato. Voleva darlo in affitto. Una sua amica gli ha presentato due mediatori immobiliari che potessero occuparsi della sua casa. Dovevamo trovare inquilini, registrare i contratti e dare i soldi delle caparre prima e dell’affitto mensile quando arrivavano i soldi dalle persone che avevano preso in affitto l’appartamento. Ma quei soldi non solo non arrivavano mai e i due soggetti in questione sono anche spariti con tutto il denaro preso dalle persone che avevano affittato.
Tutto era andato liscio per qualche tempo, almeno fino a quando uno degli inquilini che aveva versato i primi soldi e non aveva visto nulla e soprattutto non era ancora entrato nella casa ha presentato una denuncia contro la proprietaria dell’immobile e anche contro i due mediatori che avevano fatto la trattativa. Ma pare non sia l’unico. E dopo qualche tempo i due uomini uno di 51 anni e un altro di 47, sono a processo per truffa in concorso. La presunta truffa si aggira quasi sui mille euro che ci avrebbero rimesso due persone, almeno due dei quattro inquilini che hanno abitato per un breve periodo nella casa che la proprietaria aveva dato in affido.
In tribunale hanno preso la parola uno dei truffati e la proprietaria. Il primo è stato il giovane che ha presentato la denuncia, fatta ai carabinieri a gennaio del 2020. Il ragazzo avrebbe pagato i due mediatori tramite una ricarica postepay per 280 euro, per l’affitto e altri 250 euro come caparra. Soldi che, secondo l’accusa, doveva andare direttamente alla proprietaria dell’immobile, ma che la stesa non ha mai ricevuto. E’ stata sentita anche la donna, ovvero la proprietaria come testimone che ha confermato quanto è stato detto dal giovane.
La proprietaria aveva stipulato un contratto con uno dei due mediatori che comprendeva 1.200 euro di affitto per l’immobile che aveva diverse camere, ma lei stessa dice che “quel denaro però io non l’ho mai visto“. I due uomini, come normale che sia, respingono tutte le accuse anche perché la possibilità di subaffittare nell’immobile era inclusa nel contratto. Si va avanti per truffa.