Una redditizia attività illegale è stata smantellata con un’operazione di Polizia imponente: i dettagli della storia
In una tranquilla provincia, quello che sembrava un innocuo appartamento si è rivelato essere il cuore pulsante di un florido commercio illegale.
La Squadra Mobile della Questura di Ascoli Piceno ha messo fine alle attività illecite di un trentacinquenne, scoprendo un vero e proprio bazar della droga che non si limitava alla sola coltivazione di marijuana. L’indagine ha preso avvio da controlli mirati che hanno permesso agli agenti di trovare inizialmente 80 grammi di marijuana suddivisi in tre buste. Ma era solo la punta dell’iceberg.
Approfondendo l’indagine e procedendo con ulteriori perquisizioni, gli investigatori hanno scoperto altri 330 grammi di marijuana e una varietà sorprendente di sostanze stupefacenti: 5 grammi di hashish, 10 grammi di cocaina e 3 grammi di una sostanza gelatinosa risultata positiva ai cannabinoidi.
L’appartamento nascondeva al suo interno due serre altamente tecnologiche, complete di impianto per l’areazione, ventilazione e lampade riscaldanti. All’interno delle serre venivano coltivate ben 19 piante di marijuana in perfetta fase vegetativa. Questa scoperta sottolinea la sofisticatezza dell’operazione illegale gestita dal trentacinquenne, dimostrando come il fenomeno dello spaccio si sia evoluto sfruttando le più moderne tecnologie per ottimizzare la produzione.
Il sequestro delle “svapo” alla canapa: il business che non ti aspetti
Tra i vari articoli sequestrati spiccano sette sigarette elettroniche che a prima vista potrebbero sembrare innocue. Tuttavia, le analisi forensi condotte dal Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica di Ancona hanno rivelato una verità sorprendente: il liquido contenuto all’interno delle sigarette elettroniche era positivo al Delta 9 – Tetraidrocannabinolo (THC), con concentrazioni elevatissime variabili tra l’86% e il 99%.
Si tratta del primo sequestro del genere nelle Marche, segnando un importante passo avanti nella lotta contro nuove forme sempre più ingegnose ed elusive dello spaccio.
Il trentacinquenne responsabile del bazar è stato arrestato con l’accusa di produzione e detenzione ai fini dello spaccio de sostanze stupefacenti. L’intervento delle forze dell’ordine non solo ha smantellato un punto nevralgico della distribuzione locale ma ha anche messo in evidenza come il mercato illegale stia cercando continuamente nuovi metodi per eludere le leggi vigenti.
Quest’operazione rappresenta una vittoria significativa per la Squadra Mobile della Questura d’Ascoli Piceno nella loro incessante battaglia contro lo spaccio sul territorio italiano. La speranza è che questo successo possa fungere da deterrente per coloro che sono tentati dall’idea del guadagno facile attraverso pratiche illegali così dannose per la società.