La decisione del Governo è chiara. Chiedere alle Camere una proroga dello stato di emergenza per ulteriori tre mesi e mezzo.
Ad annunciarlo è lo stesso Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, prima di partire per Bruxelles “Andremo in Parlamento a chiedere la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio”.
La prima proroga si era avuta il 31 luglio e scadrà il prossimo 15 ottobre ma l’attuale recrudescenza del virus ha portato il Comitato Tecnico Scientifico a chiedere di allungare i tempi dell’emergenza, di fatto tutt’ora in atto.
Perché la data del 31 gennaio? La scelta sembra essere dettata da più fattori: in primis l’aumento dei contagi, soprattutto al centro-sud, c’è poi la questione dell’autunno-inverno che si preannuncia “difficile” in termini di nuovi positivi e influenza, e anche la possibilità che il vaccino non arrivi prima del febbraio del prossimo anno (ma per una distribuzione a tappeto occorrerà attendere la primavera).
Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha ricordato “ci attendono 7-8 mesi difficili”.
Quali le conseguenze che ci attendono? Sicuramente un uso generalizzato dello smart working, la possibilità del Governo di continuare ad agire attraverso l’uso dei Dpcm (Decreti della Presidenza del Consiglio), obbligo di tampone per chi entra nel nostro Paese, proroga dei poteri al Capo della Protezione Civile Arcuri. Sicuramente, poi, saranno confermate le norme sull’uso della mascherina, nei luoghi chiusi, e all’aperto dopo le 18 e fino alle 6 del mattino.
In alcune Regioni, come Campania e Lazio, si pensa ad un uso obbligatorio della mascherina all’aperto nell’arco dell’intera giornata. Si ricorda che oggi, in Italia, il numero dei nuovi contagi si attesta a 2.548 nuovi casi e 24 decessi, mai così alto negli ultimi 5 mesi.