SAN BENEDETTO, La maxi-indagine della Guardia di Finanza di Torino, attraverso la quale è stata accertata una truffa a danno di migliaia di giocatori e che ha comportato la denuncia di centinaia di gestori di apparecchi da divertimento, il sequestro di oltre 1.000 slot e la contestazione di sanzioni per 20 milioni di euro, ha coinvolto anche la provincia di Ascoli Piceno.
Sono state tremila, le schede delle slot risultate manomesse, in quella che sembra essere una gigantesca frode informatica ai danni dello Stato, a livello nazionale.
Il primo riscontro è avvenuto a San Benedetto del Tronto, dove i militari della locale Compagnia hanno sottoposto a sequestro un congegno da divertimento e intrattenimento e i 2.206 euro delle giocate rinvenuti al suo interno, presso un bar del centro, dopo aver accertato l’effettiva manomissione della scheda di gioco, deferendo all’Autorità Giudiziaria il proprietario/gestore dell’apparecchio, residente a Roma, per le fattispecie previste dagli articoli 617-quater “Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazione informatiche o telematiche” e 640-ter “Frode informatica”.
Contestate, altresì, a carico sia dello stesso proprietario, sia dell’esercente sambenedettese, sanzioni amministrative per complessivi 20.000 euro.
Un secondo intervento è stato eseguito dalla stessa Compagnia di San Benedetto, per verificare alcuni congegni da divertimento e intrattenimento detenuti in un altro esercizio, rilevandosi manomissioni determinanti il sequestro di 2 congegni, dei 684 euro depositati al loro interno, la denuncia all’Autorità Giudiziaria del proprietario/gestore degli apparecchi.
Le indagini sono quindi proseguite alla volta di Castel di Lama, dove i militari hanno accertato la manomissione del meccanismo interno di una slot, ritenendo pertanto sussistente, anche in questo caso, le fattispecie di reato già ipotizzate nella vasta indagine; la circostanza ha comportato il sequestro dell’apparecchio, dei 1.387 euro trovati depositati al suo interno, la denuncia all’Autorità Giudiziaria verso il proprietario, con azienda con sede legale in Abruzzo.
Il quadro degli accertamenti, coordinati dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza definito dal locale Gruppo attraverso ulteriori 4 controlli che hanno interessato la città di Ascoli Piceno (relativamente a due esercizi commerciali) ed i comuni limitrofi di Acquasanta Terme e Castorano.
L’operazione “Cristallo”, nel territorio piceno, si conclude quindi con il sequestro di 4 congegni da divertimento e intrattenimento e di 4.277 euro in contanti, la denuncia di 3 persone, la contestazione di sanzioni amministrative per 60.000 euro e la proposta di sospensione e/o revoca della licenza di pubblica sicurezza nei riguardi di 3 esercizi commerciali.