SAN BENEDETTO, Il progetto TOGLIAMO LA CORONA AL VIRUS, dopo aver attivato per il territorio una catena solidale on line di psicologi e psicoterapeuti che offrono gratuitamente la loro consulenza, propone una seconda task force di professionisti, stavolta dedicata ad una categoria ben specifica: i genitori separati in difficoltà e gli uomini in stato di fragilità.
Le due iniziative sono state ideate e coordinate dalla psicoterapeuta Antonella Baiocchi e sono state adottate dall’associazione CIATDM (Coordinamento Internazionale Associazioni per la Tutela dei Diritti dei Minori, presidente Aurelia Passaseo) che dal 2019 ha una succursale a San Benedetto del Tronto, presieduta da Mara Vena, la quale si impegna a divulgarle e provvedere ad aggiornare l’elenco dei professionisti che man mano aderiscono. Sono state patrocinate anche dall’associazione SeparAzione Papà di Ascoli e dall’Associazione ADIANTUM per la tutela dei minori.
“Considero un dovere morale ineludibile per noi professionisti della psiche offrire alla comunità la nostra solidarietà, – commenta la psicoterapeuta Antonella Baiocchi, ideatrice e coordinatrice delle due iniziative – in questo momento di segregazione, più che mai c’è bisogno di noi, per prevenire e fronteggiare le angosce smosse dal Coronavirus, nonché le violenze familiari nei confronti delle persone in posizione di fragilità (notoriamente le donne, ma anche uomini sottomessi, minori, anziani, portatori di handicapp).
Ho, quindi, accolto con entusiasmo la proposta dell’associazione SeparAzione Papà di Ascoli di attivare qualcosa di specifico a sostegno della loro utenza.
Con il gruppo di professionisti che hanno aderito ci siamo messi a disposizione di due categorie di persone: non solo dei genitori in difficoltà (sia uomine che donne quindi) ma anche, al di là dell’ambito della separazione, siamo a disposizione delle persone di sesso maschile, le quali, notoriamente incapsulate nello stereotipo di virilità, più di altri hanno difficoltà ad esprimere le proprie fragilità e comunque non hanno servizi a loro dedicati cui rivolgersi: in particolare, per la tutela violenze e prevaricazioni che vedono vittima l’uomo, ad oggi, lo stato non spende un euro.
Come funziona il servizio.
Attualmente erogato da cinque professionisti, che hanno messo a disposizione il loro numero di cellulare:
per concordare l’ora e il giorno della consulenza bisogna contattarli tramite messaggio whatsapp.
I professionisti aderenti: