Per la rissa a San Benedetto, il trapper Shiva ha dato la sua versione dei fatti dicendo che la lite è nata perché hanno lanciato sassi alle finestre.
Il sette novembre il trapper Shiva, nome d’arte di Andrea Arrigoni è stato sottoposto ad interrogatorio di garanzia.
Il ragazzo di 24 anni, per altro già in carcere con l’accusa di tentato omicidio per aver esploso degli spari nel cortile della sua casa discografica di Milano verso due persone che avevano tentato di picchiarlo, si è collegato in videoconferenza con un’aula del tribunale di Ascoli. In questa occasione ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari Annalisa Giusti.
E ha sostenuto che a scatenare la lite che ha poi portato alla rissa è stato il fatto che erano state lanciate delle pietre verso le finestre del B&B di San Benedetto del Tronto dove stava alloggiando. Insieme a Shiva sono indagate altre quattro persone. La rissa con accoltellamento era avvenuta nella notte del 30 agosto scorso in piazza Garibaldi.
Dal momento che Shiva è già in carcere con l’accusa di tentato omicidio per i fatti avvenuti nel Milanese l’11 luglio scorso si è collegato con il Tribunale di Ascoli Piceno tramite un video.
Ha risposto alle domande della giudice Annalisa Giusti, come per altro anche gli altri indagati per i fatti accaduti il 30 agosto a San Benedetto del Tronto. Questi erano però fisicamente presenti.
Shiva era stato raggiunto lo scorso 29 ottobre da un nuovo ordine di custodia cautelare in carcere per la rissa a San Benedetto. L’accusa nei suoi confronti è di rissa violenta con coltello.
Il trapper 24enne ha provato a difendersi sostenendo che tre giovani di San Benedetto, la notte del 30 agosto, avevano preso di mira l’appartamento del B&B dove Shiva pernottava perché era in città per un suo concerto, tirando dei sassi alle finestre. Da lì è sceso in strada insieme agli altri e ne è nata la violenta lite durante la quale il trapper avrebbe anche utilizzato un coltello.
A permettete la sua identificazione nel gruppo dei violenti sono stati i filmati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza comunale di San Benedetto. In questo modo gli agenti del commissariato sono risaliti a Shiva e alle altre quattro persone attualmente arrestate.
Tra i dettagli emersi durante l’interrogatorio di garanzia che si è tenuto nel Tribunale di Ascoli Piceno, il fatto che i tre soggetti di San Benedetto hanno avuto la peggio. Come accertato dai sanitari della Medicina legale dell’Ast di Ascoli, hanno riportato ferite con prognosi fra 10 e 35 giorni. Il più grave si è preso due coltellate alla schiena.
Secondo gli inquirenti, invece, i due gruppetti rivali si sarebbero incontrati poco prima in centro e lì ci sarebbe stata una discussione per futili motivi che ha poi portato all’accoltellamento.