Ascoli, A Palazzo dei Capitani la presentazione del libro ‘La Contessa’ dedicato a ricostruire la vita e la figura di Virgina di Castiglione

Una importante iniziativa culturale si svolgerà venerdì 4 marzo presso la Sala dei Savi di Palazzo dei Capitani ad Ascoli Piceno. Alle 17.30 la famosissima professoressa Benedetta Craveri, francesista e storica di fama mondiale presenterà insieme al prof. Stefano Papetti (direttore dei Musei Civici Piceni)  il suo ultimo lavoro edito da Adelphi: LA CONTESSA, libro dedicato a ricostruire la vita e la figura della contessa Virgina di Castiglione.

L’evento, che si inserisce nel programma delle attività di promozione della cultura cittadina dell’ottica della candidatura di Ascoli Piceno a Capitale della cultura italiana 2024, è una occasione unica per ascoltare una delle figure di intellettuali più importanti del nostro panorama. Benedetta Craveri, studiosa di lungo corso è nota al pubblico per le sue numerose ricerche intorno alla storia dell’Europa (amatissimo il suo Amanti e Regine sulle grandi donne della storia di Francia) ha voluto dedicare un libro a una donna che ha costruito attraverso una vita spericolata e incredibile il mito di se stessa ed è stata fondamentale alla cauda dell’Unità d’Italia. Una figura che ancora oggi ci stupisce per la modernità e la capacità di sfidare ogni convenzione.

L’evento, patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno, è a ingresso libero e gratuito, nel rispetto delle norme anticovid.
per informazioni potete inviare una mail a eleonora@rinascita.it
La presentazione verrà anche trasmessa on line sulla pagina facebook del Comune di Ascoli Piceno e della Libreria Rinascita
IL LIBRO:
«Io non credo nell’amore, è una malattia che passa com’è venuta … prendetemi oggi, non contate di avermi domani» scrive Virgina Verasis di Castiglione a uno dei suoi innumerevoli amanti, palesando la sua esigenza più radicata e insopprimibile: non avere padroni. Un’esigenza che emerge prepotentemente dal racconto che della sua vita ci propone l’autrice di Amanti e regine. Tutti noi – grazie agli scritti di testimoni e biografi, a film e sceneggiati televisivi, nonché ai moltissimi ritratti fotografici che in anni recenti sono stati pubblicati ed esposti – crediamo di sapere chi sia stata la contessa di Castiglione: una «seduttrice seriale» di incomparabile bellezza che, dopo aver conquistato (secondo le istruzioni ricevute dal conte di Cavour) Napoleone III e abbagliato la corte del Secondo Impero, si chiuse in una casa senza specchi nascondendo ai propri occhi e a quelli del mondo la sua inarrestabile decadenza. Ma colei che Robert de Montesquiou consacrò per sempre come «la divine comtesse» è stata molto di più, e Benedetta Craveri, la quale ha rintracciato negli archivi italiani e francesi un’ingente mole di lettere totalmente inedite, ce lo fa scoprire lasciando che sia Virginia a parlarci di sé: dei suoi amori, delle sue ambizioni, delle sue paure, delle sue ossessioni. Vengono così alla luce aspetti sorprendenti di una donna che seppe usare il suo fascino, ma anche la sua intelligenza politica, la sua audacia, la sua volontà di dominio, la sua straordinaria abilità di commediante, e anche una buona dose di cinismo, per raggiungere un traguardo all’epoca inimmaginabile: disporre liberamente della propria esistenza. Una ribellione alle regole imposte dalla morale del secolo borghese che, scrive Craveri, “ha mantenuto intatta la sua forza incendiaria e che ancora oggi disturba, sconcerta, scandalizza».
Alcune info su BENEDETTA CRAVERI
Craveri, Benedetta. – Francesista, critica letteraria e scrittrice italiana (n. Roma 1942). Nipote di B. Croce e allieva di G. Macchia, è considerata una delle massime studiose italiane di Lingua e letteratura francese, materia che ha insegnato presso l’Università della Tuscia e attualmente insegna presso l’ Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Nel 2007 ha collaborato come docente invitata con l’Università della Sorbona. Dal 1976 al 1986 ha condotto il programma radiofonico culturale Spazio Tre. Le sue ricerche sono state incentrate soprattutto sulla letteratura francese del XVII e XVIII secolo, con particolare attenzione alla conversazione e al ruolo che vi hanno esercitato le donne, i suoi scritti, le sue monografie e saggi hanno avuto un grande successo di critica e pubblico, tradotti in diverse lingue. Tra le principali pubblicazioni si ricordano: Madame du Deffand e il suo mondo (1982), La civiltà della conversazione (2001, che ha ricevuto diversi premi), Amanti e regine. Il potere delle donne (2005), Maria Antonietta e lo scandalo della collana (2006), Gli ultimi libertini (2016), La contessa (2021, Premio Bagutta 2022). È stata membro del Consiglio scientifico dell’Istituto della Enciclopedia Italiana e collabora alle pagine culturali de la Repubblica, a The New York Review of Books e alla Revue d’Histoire Littéraire de la France.
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