Questa la nota ufficiale del gruppo organizzato “Ultras 1898” un merito alla situazione relativa a diffide per la partita Livorno-Ascoli dello scorso campionato: “COMUNICATO UFFICIALE
A quasi un anno dalla trasferta all’Armando Picchi di Livorno, per il secondo anno consecutivo sono arrivati dei provvedimenti daspo a carico di appartenenti al nostro gruppo, ad altri gruppi ed a club di tifosi dell’Ascoli per motivi assolutamente pretestuosi, in relazione a partite sostanzialmente tranquille sotto il profilo dell’ordine pubblico.
In uno stadio dove il nostro storico presidente viene continuamente insultato, dove i tricolori vengono bruciati, dove s’insultano i militari italiani caduti, dove si inneggia alle Foibe e al maresciallo Tito, dove Stalin è osannato, dove non c’è rispetto nemmeno per i morti, il problema risulta essere il tifoso ascolano che orgogliosamente non si associa a tutto questo.
Esentiamo da ogni responsabilità gli ultras livornesi, con i quali esiste una fiera e sentita rivalità ma non possiamo accettare la logica pedagogica e l’implicita superiorità morale con la quale la politica toscana, ammantandosi di libertà, cerca di colpire la nostra tifoseria, additata come male assoluto solo perchè fieramente ostile e ostinatamente contraria alla loro visione del mondo.
Siamo stufi di fungere da capro espiatorio.
Siamo stufi di essere carne da macello.
Non siamo il giocattolino di nessuno.
Non escludiamo decisioni più eclatanti per il prossimo campionato.
 
					




