Sono passati undici anni dall’esordio nel talent show, si fa fatica a riconoscerla. Oggi Francesca Michielin è ancora protagonista sia in tv che nella musica.
Classe 1995, Francesca Michielin ha intrapreso la propria scalata verso il successo grazie a X-Factor. Ha partecipato infatti alla quinta edizione del celebre talent show musicale, presentandosi alle Audizioni a soli 16 anni e finendo poi nella squadra Under donne capitanata da Simona Ventura.
Sono trascorsi ben undici anni da quella primissima esibizione, portò un brano dei Led Zeppelin e convinse sin da subito i giudici – quell’anno c’erano oltre alla Ventura anche Morgan, Elio e Arisa. Nella serata conclusiva trionfò con un inedito scritto per lei da Elisa e Ron intitolato Distratto oltre che grazie al duetto con Irene Grandi in La tua ragazza sempre, il medley dei suoi cavalli di battaglia e una versione a cappella di Hallelujah di Leonard Cohen.
Molto più timida di oggi, è abbastanza ovvio, ma il talento cristallino già splendeva allora. Era il 2011 e Francesca Michielin si presentava alle Audizioni di X-Factor con un brano complicatissimo dei Led Zeppelin ovvero Whole Lotta Love. I giudici rimasero molto sorpresi dalla sua performance, soprattutto considerando che si trattava di una ragazza di soli sedici anni. Di Bassano del Grappa, all’epoca suonava il basso in un gruppo di sole donne.
Parlando di quell’esperienza ai microfoni di RTL 102.5 ha ammesso che ormai il mondo è cambiato e con esso anche i concorrenti del talent show che oggi conduce: “Ora si vestono molto meglio. Si condivide molto il proprio modo di vestire, c’è consapevolezza di ciò che è il pop, l’immagine. Noi cantavamo bene, di recente vedo un po’ di più l’attitudine della pop star. Io al provino mi sono vestita malissimo, mi chiedo come ho fatto a conciarmi così”.
Poi rievocando quegli attimi ha spiegato: ”Lì non pensavo a quella cosa là. Ricordo bene quel momento, era agosto, faceva un caldo assurdo, c’era l’auditorium bellissimo, mi ricordo ogni secondo e lo porterò sempre con me”. Quell’edizione alla fine la vinse, nella squadra Under donne di Simona Ventura, il resto – è il caso di dirlo – è storia.