La scrittrice ascolana Giorgia Spurio è stata ospite del Premio Carver a Lucca, con il suo libro “Gli Occhi degli Orologi”.
Premiata come finalista per la sezione narrativa, Giorgia ci racconta le emozioni vissute nella storica libreria Lucca Libri
“Il premio è uno di quelli che non guardano nomi o marchi editoriali ma valutano stile e contenuti dei libri – spiega la scrittrice – é una bella esperienza di confronto e dibattito e dà spazio allo scrittore di promuovere il libro.
Inoltre è bello conoscere e condividere la passione della scrittura con altri scrittori, saggisti e poeti. L’esigenza e l’emergenza cultura vengono in qualche modo colmate da eventi come il premio Carver”.
Vuoi dire qualcosa anche sul mondo dei libri e sulla cultura in generale, che ultimamente sembra essere bistrattata? “Purtroppo la tecnologia sempre più avanzata porta sicuramente da una parte progresso ma dall’altra una dipendenza e una pigrizia. A causa di superficialità si potrebbe perdere la meraviglia della lettura di un libro sostituto da schermi luminosi.
La cultura, intesa come meravigliarsi per le bellezze naturali o artistiche, intesa come scoprire un proprio talento o trovare tempo e spazio per momenti di confronto e riflessione, o regalarsi un angolo per sé e quindi la lettura di un buon libro, penso che ognuno di noi debba togliersi la scorza sotto cui si sta nascondendo per riscoprire ogni forma d’arte e fare cultura, e soprattutto dobbiamo salvaguardare la mente meravigliosa dei bambini”.