Myrta Merlino è pronta per la seconda edizione di Pomeriggio 5. La confessione della giornalista.
La conduttrice napoletana, ricordando un episodio della prima edizione, ha dichiarato: “Mi tremavano le gambe”. Ma adesso è tutto diverso: il 2 settembre ci saranno grandi cambiamenti nel pomeriggio di Canale 5.
A pochi giorni dal taglio del nastro della seconda edizione di Pomeriggio 5, Myrta Merlino si confessa a Tv Sorrisi e Canzoni.
La giornalista è alla seconda prova del programma della rete ammiraglia Mediaset, dopo un primo anno che si potrebbe definire di rodaggio. La storia è cambiata rispetto all’anno scorso. L’edizione 2023-2024 è stata infatti quella “di prova” per lei, che si è quasi sempre occupata di politica e si è trovata per la prima volta ad avere a che fare con un pubblico diverso da quello che la seguiva su La7 e in Rai.
La sfida è stata duplice, perché i vertici Mediaset le chiedevano di rivoluzionare il programma dopo anni di conduzione di Barbara D’Urso e l’anno scorso è stato per lei una fase di prova. Nell’attesa di vedere i grandi cambiamenti annunciati a Pomeriggio 5 quest’anno, Myrta Merlino ha raccontato la sua prima esperienza a Canale 5, aggiungendo che quest’anno si sente finalmente a casa. Le sue parole.
Uno dei momenti che ricorda come i più difficili è quello in cui ha dovuto annunciare in tv la morte di Giulia Cecchettin: “Non dimenticherò mai quando do dovuto leggere la notizia del ritrovamento del corpo quando in diretta avevo Elena, la sorella”.
E si è aperta: “Mi tremavano le gambe, mi tremava la voce”. La sua grande esperienza però, le ha permesso anche in quell’occasione di mantenere le redini del programma: “Sono momento in cui bisogna tenere la barra dritta”, ha raccontato, aggiungendo di avere attorno a sé grandi professionisti.
“Prima di Pomeriggio 5 non mi ero mai occupata di cronaca nera e ho imparato tanto da persone molto autorevoli e di grandissima esperienza come Luciano Garofalo, Marco De Franchi, la psicologa Gabriella Marano”.
Myrta Merlino ha poi raccontato il suo modo di approcciarsi alla cronaca, cioè “con rigore e onestà intellettuale” e seguendo il principio della “verità e puntualità nella ricostruzione delle vicende”, che “vengono prima di tutto”.
Ai suoi inviati, la giornalista dice sempre di non seguire piste non verificate “alla ricerca di fantomatici scoop”.