Nasce il Coordinamento delle Associazioni dei Musicisti, per far sentire un’unica forte voce al governo

L’emergenza sanitaria per il coronavirus ha fatto riunire per la prima volta nella storia, le associazioni che
rappresentano i musicisti lavoratori (in videoconferenza): Acep, Aia, Anpad, Asae, AssoArtisti, AssoLirica, Fnas, Italshow, Midj, Note Legali, Sos Musicisti, Uncla, Unione Orchestre Spettacolo Italiane, Slc-Cgil, Uil-Com,
Confcooperative. Scopo del primo incontro conoscitivo è stato quello di avviare una collaborazione, volta a definire misure e proposte per gestire la situazione di emergenza contingente, la ripartenza del settore dello spettacolo e proporre una riforma della normativa che disciplina l’inquadramento fiscale, previdenziale e le altre tutele a favore dei musicisti. Inoltre, il coordinamento pone le basi per una ampia rappresentanza dei musicisti davanti alle istituzioni.
Dodi Battaglia, Lo Stato Sociale, Rita Marcotulli, Massimo Varini, sono solo alcuni dei tanti artisti che “hanno sposato” la causa.
“Esprimo grande soddisfazione nel sapere della nascita di un Coordinamento di Associazioni di Musicisti – dice Dodi Battaglia- che cerca di trovare percorsi comuni a salvaguardia della categoria. Vedere molte persone, rappresentanti esperti del settore, lavorare insieme a un progetto che andrà a favore di tutti i musicisti dimostra ancora una volta come noi italiani nei momenti più difficili diamo il meglio di noi stessi.
Auguri e Viva la Musica”».
Il Coordinamento invita ogni altra associazione che rappresenti musicisti, ma anche i musicisti stessi,
a partecipare attivamente a questo importante momento di ridefinizione della rappresentanza, seguendo le
iniziative proposte e aderendo a una delle associazioni esistenti.
“Tutto lo spettacolo è fortemente piegato dalla crisi – dice Elio Giobbi, musicista e coordinatore
nazionale AssoArtisti e Presidente AssoArtisti Marche, presente al tavolo del Coordinamento –
ci sono stime di Assomusica che parlano di circa 350 milioni di euro di perdite per i mancati concerti estivi solo per il live, a cui si aggiungano altri 600 milioni per l’indotto. Inoltre, tutte le mancate ripartizioni e pagamenti di diritti d’autore stimati da Siae per il 2020 di almeno 200 milioni di euro. Ecco perché con il coordinamento delle associazioni –continua Giobbi – stiamo cercando di far sentire un’unica forte voce al governo, affinchè possano essere subito erogati degli indennizzi urgenti per il fermo dei musicisti, ma anche per riscrivere nuove regole, tutele, incentivi e detassazioni, quando si ripartirà, così da rilanciare la musica e l’arte, da sempre uno dei grandi vanti del nostro Paese. L’importante è unirsi ed è fondamentale sentire le proposte di tutti, affinchè i musicisti possano sentire che siamo a loro vicini e che li sosteniamo.
Altre info su www.assoartistidelladriatico.it

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