Stanno facendo molto discutere le parole di Ligabue in un recente intervento. Le sue parole sono diventate virali
Molto più che un grande cantante e musicista. Lo abbiamo sempre saputo di Luciano Ligabue. Anche questa volta, però, il grande rocker di Correggio dà prova di essere un grande intellettuale. La sua analisi sociale e sociologica è amara, inquietante, ma sicuramente di quelle che restano.
Del resto, sappiamo bene quanto la personalità di Ligabue sia variegata, lui che è sempre stato capace di spaziare oltre la musica e i pur grandi, enormi, successi discografici. All’età di 63 anni, Ligabue vanta una carriera lunga oltre 35 anni, iniziata nel 1987. In questo arco temporale, Ligabue ha vinto più di sessanta premi per ciò che concerne la sua attività musicale, cinque premi per quanto riguarda l’attività di scrittore ed infine dodici onorificenze per la sua attività cinematografica.
Alcuni dei titoli della sua produzione musicale sono ormai nell’immaginario collettivo culturale del nostro Paese. “Piccola stella senza cielo”, “Ho messo via”, “Ho perso le parole”, “Le donne lo sanno”, “Balliamo sul mondo”, “Questa è la mia vita”, “L’amore conta”, “Non è tempo per noi”, “Una vita da mediano”, “Bambolina e barracuda”, “L’odore del sesso” e, ovviamente, “Certe notti”. Non possono non dirvi nulla.
Ma è lui anche il regista di film iconici, come “Radiofreccia” (1998), “Da zero a dieci” (2002) e “Made in Italy” (2018). Insomma, siamo di fronte a un vero e proprio intellettuale che, ancora una volta, dimostra di esserlo.
Quando parla, Ligabue non è mai banale. Non lo è con i testi delle sue canzone, non lo è con le sceneggiature dei suoi film e non lo è nemmeno con le sue esternazioni. Quella che vi proponiamo oggi sta facendo molto discutere.
Anzi, è diventata proprio virale nelle ore successive in cui il rocker ha deciso di dire la sua. Intervistato da Linus su Radio Deejay, Ligabue ha detto la sua sul momento che vive la società odierna e le sue parole sono dei veri e propri macigni.
“Penso che sia io sia te, Linus, abbiamo visto l’inizio di sei decenni. Sicuramente a conti fatti questo è il peggiore che abbiamo mai vissuto” ha esordito Ligabue con il suo ragionamento, spiegando il messaggio del suo nuovo album “Dedicato a noi”.
Ligabue fa una carrellata delle sciagure di questi ultimi anni: “È partito con la pandemia, nel marzo 2020. Poi la guerra in Ucraina, l’inflazione, il carrello della spesa, i disastri climatici sempre in peggioramento, un tasso di femminicidi spaventoso, una serie di situazioni che portano chi fa parte della gen Z ad andare dallo psicologo e confidare che non ha un’idea di futuro e forse non la vogliono avere” ha detto ancora.
Da qui, l’amara constatazione di Ligabue: “Questa situazione non può non spaventare, preoccupare, creare un po’ di paura. E la paura rende soli. Ho la sensazione che siamo tutti un po’ isolati”.