Concluso con grande successo nella giornata di ieri 1 dicembre, l’appuntamento con Cammino nelle Terre Mutate, presso la Sala Polivalente a Pretare di Arquata del Tronto.
Da Fabriano a L’Aquila, 250 km di cammino in 14 tappe lungo il sistema di faglie che dal 1997 ha sconvolto l’Appennino centrale.
Il cammino tocca luoghi importanti come Matelica, Camerino, Norcia, la piana di Castelluccio, Arquata del Tronto, Accumoli, Amatrice e Campotosto. Attraversa i territori ed entra in contatto con le comunità di quattro regioni del centro Italia (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo), lungo i sentieri escursionistici di due importanti aree protette: il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga.
L’iniziativa a Pretare si è svolta con tre gruppi di studio, che si sono confrontati con la tracciatura e l’eventuale manutenzione del Cammino. Al raduno era presente anche l’ Associazione Arquata Potest, che attraverso l’abilità della guida, scrittore e sportivo Vittorio Camacci, ha illustrato i sentieri recuperati nel territorio arquatano. L’iniziativa mira a collegare qaunto più possibile le frazioni di Arquata attraverso i percorsi storici e naturalistici, per favorire oggi più che mai la rinascita di un luogo distrutto dal sisma del 2016.
Il Cammino nelle Terre Mutate è diventato anche una guida cartacea, progetto realizzato da Enrico Sgarella.