Quando arrivano i rimborsi del 730 senza sostituto d’imposta e gli errori da evitare per non allungare i tempi di attesa.
A dicembre arrivano i rimborsi del 730 per coloro che hanno presentato la dichiarazione dei redditi senza sostituto d’imposta. Ovvero senza l’intervento del datore di lavoro o dell’ente pensionistico. Per questi contribuenti, di cui fanno parte ad esempio studenti lavoratori, chi ha contratti brevi, chi ha cambiato occupazione o chi è rimasto senza impiego, la compensazione arriva direttamente dall’Agenzia delle Entrate. I tempi di attesa, però, sono in generale più lunghi.
Alcune persone, infatti, potrebbero veder addirittura ritardati i pagamenti. Quindi, se non si vuole rischiare di allungare ancora di più le tempistiche, è bene evitare di commettere alcuni semplici errori, che però possono sortire effetti indesiderati.
I rimborsi del 730 per coloro che non hanno il sostituto d’imposta non vengono riconosciuti attraverso lo stipendio o l’assegno previdenziale, ma arrivano direttamente dall’Agenzia delle Entrate, tramite accredito su conto corrente o titolo di pagamento cartaceo rilasciato dal servizio postale, a partire dal mese di dicembre.
In alcuni casi, però, le tempistiche possono allungarsi ulteriormente, soprattutto se si commettono alcuni errori. Un primo fattore che incide sui tempi d’attesa è il recapito del titolo di pagamento cartaceo tramite Poste. Quindi, se non si vuole ricadere in questa casistica è bene ricordarsi di indicare il proprio codice Iban nell’area dedicata all’interno del sito dell’AdE. Questa semplice operazione può infatti aiutare a ridurre di molto l’attesa.
Un altro aspetto che può far ritardare il pagamento è legato ai controlli effettuati dall’Agenzia. Un processo ben più lento rispetto a chi si affida al sostituto d’imposta, che effettua i suoi controlli a monte. Ad ogni modo, chi supera i controlli preliminari senza problemi, non necessita di ulteriori approfondimenti, quindi vedrà prima l’accredito. I casi che presentano delle anomalie subiscono un rallentamento del procedimento. Per evitare ulteriori accertamenti è importante fornire tutti i documenti necessari, correttamente compilati.
Un ultimo aspetto che può influire sulla data di accredito è la somma. Più questa è alta e più richiede accertamenti accurati. Addirittura sopra i 4 mila euro scattano dei controlli aggiuntivi, ancora più stringenti, che allungano di settimane o mesi le verifiche, che si possono protrarre addirittura fino alla primavera del nuovo anno.
Quindi, se non si vogliono ritardare i pagamenti è bene ricordarsi di indicare l’Iban ed aver fornito la documentazione completa. È possibile controllare lo stato di avanzamento della pratica accedendo all’area riservata del portale dell’Agenzia dell’Entrate con le proprie credenziali Spid, Cie o Cns. Terminata la fase di verifica lo stato passa “In lavorazione”. Da quel momento in poi potrebbe volerci qualche settimana prima di vedere l’accredito.