L’acquisto di una casa è cruciale nella nostra vita. Così come lo è sapere bene quali controlli fiscali potrebbero scattare.
Spesso ci concentriamo sul fatto che acquistare una casa non sia solo un fatto di natura economica. Si tratta, infatti, di un passaggio cruciale nella vita di ogni individuo. Ma, pur sottolineando questo aspetto, non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando, soprattutto, di una decisione di natura finanziaria. E fiscale. Ecco cosa attira l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.
Determinare quanto si può spendere per l’acquisto di una casa tenendo conto del reddito, delle spese mensili e dei risparmi è una delle prime varianti e variabili da valutare quando decidiamo di comprare un immobile. Non solo, assai complicato, a volte, può essere ottenere un mutuo. Soprattutto se si è giovani, se si è liberi professionisti e non si ha una busta paga da far valere. Oltre al prezzo d’acquisto, è importante considerare i costi di chiusura, le tasse, le spese di trasloco e i costi di manutenzione.
Insomma, acquistare una casa è senza dubbio una scelta di vita. Senza un’abitazione affidabile, spaziosa e di proprietà, è difficile poter pensare ad un futuro. Che sia da single o di coppia e in famiglia. Ma, nel mare magnum del sistema fiscale italiano, dovreste sapere che anche l’acquisto di un immobile può far scattare i controlli del Fisco. Vediamo, dunque, come evitare i problemi.
È vero che attualmente esistono della agevolazioni per l’acquisto della prima casa. E lo è anche il fatto che i requisiti sono stringenti e devono essere rispettati alla lettera. Per esempio, l’abitazione deve trovarsi nel Comune in cui l’acquirente svolge la propria attività, anche se non remunerata (come studi, volontariato o attività sportive). Oltre questo, vi sono una serie di questioni di natura fiscale assai complesse da affrontare.
Il Fisco ha precise scadenze entro cui effettuare i controlli per verificare il possesso dei requisiti. Può farlo entro tre anni dalla data di registrazione dell’atto di compravendita, ma anche entro tre anni dalla scadenza dei 18 mesi concessi all’acquirente per trasferire la residenza nel Comune dove si trova l’abitazione.
Sempre di tre anni è il termine dalla scadenza dei 12 mesi previsti per acquistare un nuovo immobile, nel caso di cessione della casa precedentemente acquistata con i benefici prima dei cinque anni e dalla scadenza dei 12 mesi concessi per vendere l’immobile pre-posseduto, nel caso di riacquisto di un’altra abitazione usufruendo delle agevolazioni “prima casa”.
Se dai controlli emerge che non sono rispettati i requisiti per le agevolazioni, il Fisco revoca le stesse. In tali situazioni, vengono recuperate le imposte nella misura ordinaria e applicata una sanzione pari al 30% sulla differenza delle imposte dovute. Ovviamente, su questo e su altri temi di tipo economico, il consiglio è quello di sempre: affidatevi a professionisti del settore come i commercialisti, che sapranno guidarvi al meglio nel dedalo di regole e cavilli.