Alba Adriatica. Il giorno dopo la violenta mareggiata, che ha riproposto (con effetti ancora più drammatici), la situazione dello scorso febbraio, gli operatori turistici martoriati dalla forza del mare, provano a rialzarsi.
Ma serve aiuto, di tutti in un momento decisamente complesso, che mette a rischio la sopravvivenza di un settore che è fondamentale nell’economia cittadina.
E il giorno dopo il sindaco di Alba Adriatica, Antonietta Casciotti, torna a far sentire la sua voce. Lo fa per ribadire che è finito il tempo degli interventi tampone, ma si deve aprire quella di reperire fondi utili per garantire, all’intero comprensorio, un intervento unitario ed efficace in tema di erosione.
“A meno di un anno dagli eventi drammatici dello scorso febbraio si è riproposta agli occhi di noi tutti una desolante situazione, a seguito di quegli eventi c’era stata una mobilitazione collettiva di istituzioni, operatori e cittadini uniti in un percorso condiviso”, scrive in una nota, Antonietta Casciotti.
“Tre Municipalità si erano espresse con un documento approvato dai rispettivi Consigli Comunali le cui volontà erano chiare” basta con interventi tampone che durano l’arco di una stagione, basta con la straordinarietà, necessitano opere strutturali a difesa di un sistema costiero fortemente compromesso, si approvi nel più breve tempo possibile un piano di difesa della costa che individui una progettualità strategica e strutturale, chiara nelle soluzioni, certa sui tempi”.
Oggi a distanza di quasi un anno la richiesta viene riproposta in tutta la sua evidente ed ineludibile necessità.
I cambiamenti climatici e la frequenza con cui si ripetono situazioni, che fino a poco tempo fa ritenevamo straordinarie, impongono una seria riflessione ed un’attenta gestione del territorio, responsabilità alle quali nessuno di Noi può sottrarsi.
Quello di richiedere al Governo Regionale e Centrale Fondi adeguati è un dovere, al pari del dovere di una collaborazione tra Enti Comunali e Sovracomunali finalizzata alla salvaguarda di una economia turistica che oggi è in ginocchio.
Occorrono fondi e ne occorrono tanti, tutti abbiamo questa netta consapevolezza, netta come la percezione che molte risorse sono state investite in questi anni in assenza di una visione strategica per il nostro litorale, ma i fondi sono solo una parte del problema.
La mente va ai tanti interventi tampone proposti e realizzati la cui inefficacia allo stato attuale ci si prospetta con disarmante evidenza, ma oggi è il momento di provare a risollevarci.
No alle polemiche. “Non è il tempo di alimentare polemiche che, si sa, non sono utili alla risoluzione dei problemi sui quali dobbiamo invece focalizzare la nostra comune attenzione; è il tempo dell’agire e dell’individuazione di soluzioni idonee che non ripercorrano gli errori del passato, soluzioni ragionate e condivise che ci portino fuori dall’emergenza che ci troviamo a dover affrontare”, aggiunge.
Cercare soluzioni di emergenza non deve però significare intraprendere scelte affrettate o superficiali, ma al contrario, proprio perché siamo in emergenza, appaiono fondamentali professionalità che sappiano indicare un percorso nel quale esse stesse credano profondamente.
Alla politica restano tre difficili compiti: reperire fondi, mostrare solidarietà concreta a chi è più colpito e ultimo, ma certo non per importanza, affidare a giuste professionalità questo prioritario compito, solo così si può garantire l’interesse della nostra collettività.
Ringrazio sin d’ora tutti coloro che ci sosterranno e si impegneranno per il raggiungimento di questo comune obiettivo”