Per tutti gli italiani è in arrivo un nuovo allarme pensioni. Con il conguaglio verrà ridotto anche l’assegno: tutte le novità dell’Inps.
Dal prossimo anno sono tantissimi gli italiani che aspettano l’aumento delle pensioni, ma non ci sono solo buone notizie per tutta la platea interessata. Con il conguaglio verrà ridotto l’assegno. Sono diverse le novità lanciate dall’INPS con il 2024: che cosa bisognerà sapere.
Tra le novità più attese dagli italiani ci sono gli aumenti delle pensioni, ma questa non è l’unica novità. Infatti ci sarà anche la temuta procedura del conguaglio fiscale. Mentre molti pensionati attendono con ansia un possibile aumento, non tutti potranno essere soddisfatti dei risultati. Dal conguaglio potrebbero derivare dei tagli significativi all’importo. L’Inps ha chiarito che il conguaglio riguarda un ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali relative al 2023, comprese l’Irpef e le addizionali regionali e comunali.
In sostanza l’Inps, considerando solo le prestazioni pensionistiche erogate, calcola l’importo totale pagato al pensionato. Se le imposte dovute risultano inferiori a quelle trattenute mensilmente, viene effettuato un rimborso. Mentre al contrario se sono superiori si procederà con una trattenuta. Solitamente questo recupero delle imposte avviene di solito sui ratei di gennaio e febbraio, con un possibile azzeramento della pensione in pagamento nel caso in cui le imposte dovute siano pari o superiori al rateo stesso.
Allarme pensioni, arriva il conguaglio: le novità e tutte le eccezioni
Con il conguaglio è prevista anche un’eccezione per tutti quei pensionati con un importo annuo complessivo dei trattamenti fino a 18 mila euro, per i quali un conguaglio a debito superiore a 100 euro viene rateizzato in 11 mensilità da gennaio a novembre 2024. È fondamentale non confondere il conguaglio di gennaio con quello successivo alla presentazione della dichiarazione dei redditi.
Nel primo caso il ricalcolo riguarda solo i trattamenti erogati dall’INPS e potrebbe ancora derivare un debito Irpef da versare per l’anno di imposta 2023. In aggiunta al conguaglio, sul trattamento pensionistico viene trattenuta la quota mensile di Irpef, con le novità introdotte dalla legge di Bilancio 2024 che riduce l’aliquota sull’importo tra 15 mila e 28 mila euro dal 25% al 23%. Dal mese di gennaio, quindi, tornano le addizionali regionali e comunali relative al 2023, mentre la trattenuta per l’addizionale comunale in acconto per il 2024 inizia da marzo fino a novembre.
In sostanza la pensione di gennaio, nonostante l’annuncio degli aumenti, potrebbe risultare più bassa rispetto a dicembre a causa del conguaglio fiscale e delle nuove imposte introdotte per il 2024. La dichiarazione dei redditi successiva fornirà una risposta definitiva, permettendo ai pensionati di comunicare all’erario tutti i redditi percepiti e beneficiare di eventuali detrazioni e deduzioni.