Bye bye Apple, “Il nemico del mio amico è mio amico”: quando le alleanze mirano a sconfiggere il nemico comune, anche tra le Big Tech.
Sono lontani i tempi del “tutti contro tutti” e nell’affollatissimo universo del sistema operativo Android le rivalità tra i colossi della tecnologia in tasca si sono esacerbate fino a livelli insostenibili: così alcune di loro hanno deciso di scendere a patti ed unire le proprie forze contro il nemico comune, reo di non voler cedere lo scettro del controllo del mercato e che, quindi, è diventato il soggetto da battere.
Con la presenza di Apple sempre più ingombrante, pare quindi che Samsung e Google abbiano deciso di stringere un patto di ferro per contenere – se non sostituire – lo strapotere della casa di Cupertino, seppellendo quell’ascia di guerra che aveva caratterizzato i rapporti e le relazioni tra le due Big Tech, che si sono sempre contese lo sviluppo e la diffusione su Android.
Con il lancio del Samsung Galaxy S24, dietro alle ultime funzionalità di Galaxy AI si cela – neanche tanto nascosta – la tecnologia Google e il colosso coreano non ne ha fatto davvero mistero: insieme ai propri manager, sul palco della presentazione del nuovo S24 (a Seul) sono saliti anche gli uomini di Google, che hanno illustrato le novità apportate, dalla sinergia appena stabilita, al nuovo gioiello della casa di Suwon. Circle to Search, i miglioramenti dei Messaggi e altre innovazioni introdotte con la serie Pixel 8, per non parlare di Gemini Nano, hanno la firma di Google che, con le nuove funzionalità dell’Intelligenza Artificiale, sarà sempre più presente nel prossimo futuro degli smartphone Android.
E’ opinione comune che questo nuovo sodalizio creerà non pochi mal di testa ad Apple, da una decina d’anni regina incontrastata del settore della telefonia mobile: iPhone si è, infatti, rivelato un prodotto di diffusione globale che ha trainato il settore costringendo la concorrenza ad arrancare. Da qui l’esigenza, per gli altri competitors – Samsung e Google in primis – di unire le forze per fare in modo che Android possa invertire il trend e contendere ad Apple la leadership del mercato.
Con un passato costellato da prestazioni altalenanti, Samsung ha, quindi, cercato una sponda in Google – reduce invece da buoni successi negli Usa e nei mercati selezionati – per piazzare la propria gamma Pixel, assicurandosi più chances per erodere quote di mercato ad Apple: operazione che potrebbe rivelarsi davvero fastidiosa per la casa di Cupertino e che potrebbe dare il la ad una battaglia commerciale senza quartiere contro il nemico iPhone.
Il cavallo di Troia di questa nuova offensiva sono le funzionalità della AI nella nuova serie Galaxy 24: negli ultimi mesi, Samsung è stata partner di Google nella campagna di messaggistica RCS, nata per insidiare la presa di iMessage nell’area statunitense. Così, il nuovo connubio “anti Apple” ha lanciato sul mercato le cuffie XR – prodotto della sinergia Samsung, Apple e Qualcomm – che dovrebbe dare filo da torcere a Vision Pro di Apple, tanto per dirne una.
Uniti si vince: lo aveva già dimostrato Samsung investendo le proprie energie – e una valanga di miliardi – nello svecchiamento della piattaforma Wear OS4, praticamente abbandonata da Google, così come il ritorno al “pieghevole” con le funzionalità di Android altro non sono che il risultato delle prime sperimentazioni degli ingegneri di Suwon adeguate e adattate alle nuove declinazioni di AI, dando vita e forma a Pixel Fold o a OnePlus Open. E siccome l’appetito vien mangiando, i due colossi Big Tech hanno scoperto che il sodalizio – nato per colmare il divario con Apple attraverso Wear OS – poteva spingere la loro cavalcata ben oltre e che battere la concorrenza poteva non essere l’unica mission della partnership.
Il lancio dei dispositivi pieghevoli e delle funzionalità che coinvolgono l’Intelligenza Artificiale hanno dimostrato la loro superiorità: Samsung è alla quinta generazione di apparecchi pieghevoli e sta investendo risorse imponentissime sull’AI generativa mentre Apple deve ancora lanciare la prima generazione di dispositivi flessibili e l’iPhone 15 è ancora alle prese con il riconoscimento vocale ed il rilevamento degli oggetti.
Insomma, Google, Samsung ed altri marchi Android sono ora in netto vantaggio rispetto ad Apple nell’offerta di prestazioni davvero avanzate e stanno gettando le basi per una serie di prodotti emergenti, migliorando l’intero sistema Android e rendendolo il punto focale dell’innovazione i-tech.
Basterà per mettere il guinzaglio e la museruola ad Apple? Forse, ma non è detto: da sempre la casa di Cupertino ha preferito arrivare ai lanci sul mercato con prodotti più che collaudati, lasciando alla concorrenza il vezzo del work in progress. La collaborazione sempre più stretta, però, tra Google e Samsung, si è rivelata vincente negli ultimi dodici mesi, producendo smartphone dalle prestazioni eccellenti che sfruttano e potenziano l’intero ecosistema Android, dimostrando così come l’unione faccia davvero la forza.