Arriva la pensione anticipata a 63 anni: come funziona e quanti soldi si avranno

Nuova era delle pensioni: flessibilità e incentivi per una prospettiva previdenziale rivoluzionata. Scopri le  ultime novità!

È tempo di cambiamenti nel panorama delle pensioni, con una nuova prospettiva che offre flessibilità e incentivi intriganti. A partire dal 2024, un innovativo strumento di flessibilità previdenziale prenderà il posto di Ape sociale, Opzione donna e Quota 103 trasformata in Quota 104. L‘età minima di pensione si innalzerà a 63 anni, eliminando l’opzione di uscire a 62 anni con Quota 103.

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Pensioni: un nuovo capitolo dal 2024 – Ascoli.cityrumors.it

Questa rivoluzione prevede un’uscita anticipata a 63 anni per la maggior parte dei lavoratori, con diverse soglie di anzianità contributiva a seconda delle categorie: 36 anni per uomini disoccupati, impegnati in attività “gravose“, caregiver o invalidi; 35 anni per le donne; 41 anni per la maggioranza dei lavoratori. Le categorie di lavoratrici che potevano accedere a Opzione donna nella versione 2023 non potranno più optare per l’uscita a 60 anni, a meno di eventuali ripensamenti dell’esecutivo.

Incentivi e penalizzazioni per uscita pensione anticipata

Tuttavia, c’è un lato positivo per coloro che scelgono di rimanere al lavoro più a lungo. Il nuovo sistema introduce un meccanismo di “premialità per chi decide di prolungare la propria attività lavorativa, simile al bonus Maroni, che trattiene solo il 9,19% dei contributi. D’altro canto, sono previste “penalizzazioni” per chi opta per un’uscita anticipata, probabilmente sotto forma di un limite massimo alla pensione erogabile prima del raggiungimento del requisito di vecchiaia.

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Uscita anticipata a 63 anni, ecco cosa dice la legge – Ascoli.cityrumors.it

Il canale per il pensionamento con 42 anni e 10 mesi di versamenti rimane aperto, mantenendo la possibilità di pensionamento anticipato previsto dalla legge Fornero. Anche i lavoratori “precoci” con 12 mesi di contribuzione prima dei 19 anni possono ancora accedere alla pensione con 41 anni di contributi. I requisiti di vecchiaia fissati dalla legge Fornero rimangono invariati: 67 anni di età e 20 di contribuzione.

Inoltre, la manovra introduce maggiore accessibilità al pensionamento di vecchiaia per i lavoratori completamente “contributivi, privi di contribuzione fino al 31 dicembre 1995. Dal prossimo anno, scompare il requisito dell’importo minimo della pensione maturata, mentre rimane il vincolo di 2, 8 volte l’assegno sociale per i lavoratori “contributivi” che scelgono di uscire a 64 anni. Un nuovo capitolo si apre, offrendo una prospettiva più flessibile e vantaggiosa per il futuro pensionistico.

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