Un decreto che darà la possibilità a tanti dipendenti pubblici di poter essere stabilizzati e avere risorse per rimettere in piedi tante aree
Soldi per le Marche e per chi lavora alla ricostruzione dopo il terremoto. Ci voleva. Un toccasana per tante persone. E ora sono in tanti che sorridono di gusto perché un decreto legge Pnrr bis è stato approvato dal Consiglio dei ministri e darà la possibilità di poter disporre di un incremento di circa 2,5 milioni per “gli oneri derivanti dalla stabilizzazione di oltre 350 dipendenti pubblici”. Persone che da anni lavorano negli uffici per la ricostruzione di aree distrutte dal terremoto o quanto meno toccate dal sisma e che da tempo attendono che gli uffici possano lavorare al meglio per quanto avvenuto dopo il sisma del 2016.
C’è voluto un po’ di tempo, forse anche troppo, considerato che in alcuni casi specifici sono passati ben otto anni, ma le difficoltà e le problematiche sono state diverse, soprattutto dal punto di vista burocratico. Certo, non dovrebbero esserci mai state, soprattutto dopo le tante promesse che ci sono state in questi anni, ma qualcosa si era inceppato o quanto meno non camminava come dove andare. Ma adesso non ci saranno più scuse e quello che si deve fare e non si è ancora fatto, si farà. E ora per davvero.
Il commissario Guido Castelli esprime tutto il suo entusiasmo per quanto è accaduto e per quello che è stato sbloccato. “È motivo di soddisfazione vedere confermata l’attenzione del governo nei confronti del vasto territorio dell’Italia centrale ferito dal sisma 2016-2017″, osserva il commissario alla ricostruzione anche perché è pure grazie alla continua sollecitazione da parte sua e anche dei governatori che ci sono stati in questi anni se questo nuovo “provvedimento varato consente di dare certezza al lavoro dei dipendenti pubblici che operano per la ricostruzione nell’area del cratere”.
“Le risorse – sottolinea Castelli – garantiranno la copertura di tutte le esigenze contrattuali dei dipendenti da stabilizzare e consentiranno il riparto tra le amministrazioni di riferimento attraverso l’adozione di apposito Dpcm“. In totale si tratta di 359 dipendenti che si occupano di ricostruzione e sarà così impiegato: 136 delle Regioni, 223 di Comuni e Province. Per quel che riguarda il territorio marchigiano sono 204 dipendenti pubblici. Ora si va spediti, senza intoppi.