L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha avuto conseguenze drammatiche anche in agricoltura. Un settore che con impegno e responsabilità ha svolto la preziosa funzione di garante dell’approvvigionamento alimentare durante la fase di lockdown. La Cia – Confederazione agricoltori Marche sottolinea come sul fronte economico alcune importanti realtà produttive sono state condizionate negativamente dalla sospensione della commercializzazione e dalla chiusura del canale HO.RE.CA.
«Altrettanto drammatica – fanno sapere della Confederazione agricoltori -, la situazione del settore agrituristico che ha azzerato le sue entrate reddituali e che, in prospettiva, rischia di compromettere un valore produttivo di oltre 1,5 miliardi di euro. Non meno impattante, il tema della sostenibilità ambientale condizionato dalla sospensione dell’attività di forestazione e di manutenzione del verde, che ha caratterizzato la prima parte del periodo emergenziale, e dal proliferare incontrollato della fauna selvatica con crescita dei danni, già in passato insostenibili, per le attività agricole».
Tutto ciò, se non gestito accuratamente, rischia di svuotare di contenuti le strategie programmate a livello europeo, a partire dalla sfida del green deal al cui interno l’agricoltura con le strategie “From farm to fork” e “Biodiversità” deve svolgere un ruolo da protagonista. Senza dimenticare le ripercussioni che l’emergenza epidemiologica potrà avere sulla politica agricola comune in un contesto d’incertezza anche sul lato delle risorse programmate per i prossimi anni.
«Per tali ragioni – spiega Mirella Gattari presidente della Cia Marche – il prossimo 3 giugno alle 14 la Giunta Nazionale della CIA Agricoltori Italiani ha deciso di inserire all’ordine del giorno dei lavori uno specifico punto sul tema: “La sfida della sostenibilità ambientale nel contesto covid-19: politiche europee – territori sistemi produttivi”. All’incontro è prevista la partecipazione di Anna Casini, vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche».